È disponibile sul canale YouTube di Russia Cristiana la videoregistrazione dell’incontro Cos’è la pace, con 𝗔. 𝗕𝘂𝘇𝘇𝗲𝘁𝘁𝗶 (giornalista, Tv2000), 𝗔. 𝗗𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘁𝗮 (presidente associazione Russia Cristiana) e 𝗠. 𝗥𝗮𝗶𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶 (giornalista, MEAN).
In collaborazione con Associazione Bergamo Incontra.
Riassunto degli interventi
L’incontro moderato da Marcello Raimondi ha avuto l’intento di ridare alla parola pace il suo autentico significato, in un momento in cui essa sembra significare guerra. Si è discusso delle manipolazioni informative che generano confusione e oscurano la verità, prima vittima delle guerre.
Marcello Raimondi ha introdotto la discussione partendo dalla realtà dei conflitti in Ucraina e Palestina, sottolineando come guerre terribili in altre parti del mondo siano ignorate dai media occidentali. Ha condiviso la sua esperienza personale in Ucraina, motivata dal desiderio di vedere in faccia le persone che subiscono la guerra e dalla stanchezza del modo superficiale in cui se ne parla. Ha evidenziato la verità dei gesti di chi vive nell’imminenza della morte e l’importanza del perdono promosso dalla chiesa in Ucraina. Ha ricordato che la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014 e che le vittime sono reali.
Adriano dell’Asta ha sottolineato che in Ucraina vengono uccise persone reali, così come in Russia, dove si assiste a un sistema che elimina metodicamente i suoi oppositori. Ha evidenziato la violazione del diritto internazionale con l’annessione della Crimea e la guerra in corso, ricordando il memorandum di Budapest del 1994. Ha denunciato la deturpazione della verità e l’uso di “fatti alternativi” per manipolare la realtà, con conseguenze nichiliste. Ha concluso con una domanda sulla speranza di fronte a questo quadro desolante.
Alessandra Buzzetti ha descritto la situazione in Palestina, caratterizzata da una tregua armata precaria e dalla difficoltà di accesso indipendente per i giornalisti. Ha parlato del forte shock in Israele per la cattura degli ostaggi e della lacerazione interna nella società israeliana. Ha descritto la difficile situazione dei palestinesi nella striscia di Gaza e nei territori, con restrizioni economiche e violenze. Ha riportato testimonianze di palestinesi che imbracciano il fucile per mancanza di dignità e dello scrittore israeliano David Grossman che esprime disperazione. Ha riflettuto su come il 7 ottobre 2023 abbia segnato una cesura nel Medio Oriente, evidenziando la mancanza di conoscenza reciproca tra israeliani e palestinesi, ma anche i tentativi di dialogo dal basso.
Ha fornito esempi di speranza nella comunità cristiana di Gaza, nella madre di un soldato ucciso e in iniziative di incontro tra persone di diversa provenienza. Ha sottolineato la difficoltà per i palestinesi di esprimere dissenso e la migrazione dei cristiani da Betlemme. Ha concluso evidenziando come la convivenza forzata possa essere sia una maledizione che una benedizione, e come la pace possa nascere dal basso.
Riguardo al significato di pace, Raimondi ha notato come in Ucraina si preghi per la vittoria come condizione per la pace. Buzzetti ha ricordato che Shalom e Salam significano pienezza di vita. Sono stati portati esempi di individui che, nonostante le difficili circostanze, cercano la pace sul campo.
Dell’Asta ha sottolineato che la verità si scontra con un potere che nega la realtà, ma ci sono strumenti per verificarla e testimonianze attendibili. Ha affermato che il sacrificio non è l’unica strada, ma piuttosto un’umanità che spinge a fare ciò che è giusto per guardare in volto i propri figli. La verità è il rispetto della persona, e il compromesso non può avvenire sull’umiliazione. Ha citato Naval’nyj e un prigioniero che hanno trovato la pace nella consapevolezza di aver vissuto una vita non vana, basata sul rispetto e sulla giustizia.
Nella parte finale, si è discusso del rapporto tra verità e compromesso, dell’importanza dell’educazione alla pace e del significato di “pace giusta”. È emerso che la pace implica resistenza contro la violenza e contro i poteri che ostacolano la verità e la giustizia.