«Signore, sono un po’ testardo ma sono tuo amico»

«Signore, sono un po’ testardo ma sono tuo amico»

Brevi meditazioni di padre Romano Scalfi sulle celebrazioni del Triduo pasquale, pubblicate sul portale de «La Nuova Europa».

«Gesù riesce a fare quello che nessun altro riesce a fare dei nostri sbagli, degli errori che commettiamo: un motivo di festa, non perché sbagliamo ma perché lui è capace di trasformare lo sbaglio in una occasione di crescita, un’occasione perché noi diventiamo più grandi, più intelligenti, più bravi. Non è uno che ci rimprovera perché sbagliamo, che ci dice che abbiamo sbagliato, ma usa del nostro sbaglio per farci diventare ancora più bravi e lui è l’unico che riesce a farlo; nessuno di noi può fare questo, nessuno di noi può usare dei nostri errori, delle nostre testardaggini.
…però perché questo accada, perché avvenga, occorre che ciascuno di noi queste cose gliele chieda, gli chieda tutti i giorni: “Signore, sono tuo amico, sono un po’ testardo ma aiutami, sono un po’ cattivo a volte, ma aiutami tu che sei capace di fare della mia cattiveria una cosa buona per me e per tutti i miei amici”».

 

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