La roccia della cultura russa non esiste più. Šiškin, nel suo pessimismo, lancia una domanda bruciante ai suoi compatrioti: come uscire dal silenzio colpevole? Solo una parola libera ci salverà.
«Al silenzio si può contrapporre solo la parola. La parola libera è già un atto di resistenza. In Russia o si cantano canzoni patriottiche, o si tace. O si emigra. L’emigrazione è un atto di resistenza».