Report • GIAPPONE maggio 2023

Sulle orme di Takashi e Midori Nagai: alcune meraviglie ammirate

KYOTO
KYOTO
Chiesa catt S. Francesco Saverio
HIROSHIMA
A bomb dome
MIYAMA - Isola degli dei
Il Tori
MIYAMA
Matrimonio shintoista
TSWANO
NAGASAKI
NAGASAKI
Monumento ai 26 martiri
NAGASAKI
Cappella Padre Kolbe
NAGASAKI - Chiesa
Volto della Madonna deturpato dalla bomba atomica
NYOKODO
Luogo dell'amore come a se stessi

E’ stato un bellissimo viaggio anche molto particolare. Siamo partiti con il desiderio di recarci in pellegrinaggio a Nagasaki per conoscere meglio le due preziose tradizioni da cui nasceva la loro storia: quella shintoista/buddista e la storia del cristianesimo in Giappone, dalla sua origine, alle migliaia di martiri. Per più di due secoli i cristiani hanno vissuto nascosti, senza sacerdoti, trasmettendo la fede di padre in figlio. Il desiderio era di andare a pregare nei luoghi in cui questi sposi erano stati fonte di speranza per il popolo di Nagasaki nel tempo terribile della seconda guerra mondiale.
La pandemia ha poi costretto a rinviare il progetto. Nel frattempo è stato fondato dai curatori della mostra il Comitato Amici di Takashi e Midori Nagai, che si fa promotore anche della loro causa di beatificazione e si è preoccupato pure della traduzione di alcuni straordinari libri autobiografici del dottor Takashi Nagai.
Per approfondimenti vedere il sito www.amicinagai.com
Ora la conoscenza è molto più profonda e abbiamo vissuto il pellegrinaggio
con il desiderio di convertire la nostra personale vita, mettendoci sulle tracce di questi grandi compagni di cammino.

Alcune testimonianze…

GABRIELLA: Il viaggio in Giappone sui luoghi di Paolo Tagashi Nagai è stata una grande esperienza di compagnia alla nostra vita verso l’incontro con la santità di questo protagonista che attraverso l’obbedienza al Signore ci ha indicato la strada da percorrere e ci ha fatto capire che anche le situazioni di limite più estreme (la bomba atomica che ha ucciso la moglie, la malattia, la distruzione della casa, la fine della carriera medica) non sono un impedimento per raggiungere Cristo e rendere partecipi gli altri del nostro incontro. E’ proprio attraverso la nube di testimoni che protegge la mia vita che la morte non fa più paura anche se non mi sarà risparmiato niente.
ANNALISA:  “È nell’impatto con il reale che il cuore si desta”. Devo sinceramente ammettere che l’impatto col Giappone è stato più forte di quanto pensassi, ma per il dono ricevuto devo dire grazie soprattutto alle persone che mi hanno accompagnato e mi si sono offerte come tramite tra me e la realtà “totalmente altro” di questa terra. Senza di loro il cammino sarebbe stato meno bello, meno provocante e meno ricco. L’incontro con la cultura giapponese è stato occasione di affondo rispetto al lavoro sul senso religioso che stiamo facendo: se sono stata provocata ad essere meno autoreferenziale e di avere più coscienza di appartenere ad un Mistero che mi ha fatto e mi fa vivere ora, ho realizzato subito dopo quale dono di grazia sia stato per noi cristiani avere la possibilità di incontrare, conoscere, guardare in faccia il Mistero e chiamarlo per nome. Ho pensato che forse è questo il “segreto” della forza e decisione dei Giapponesi che hanno detto di sì alla fede in Gesù. Quanti martiri in Giappone e quanto coraggio e attaccamento alla Chiesa nonostante le persecuzioni e i 200 anni in cui, senza sacerdoti, hanno vissuto e conservato la fede come cristiani nascosti! Mi sono chiesta più volte chi gliel’ha fatto fare.  È proprio vero che il sangue dei martiri è il seme di nuovi cristiani e, soprattutto a Nagasaki, ho camminato consapevole di calpestare una terra santa e benedetta. L’incontro con Takashi e Midori Nagai è stato l’apice della testimonianza, il fiore meraviglioso fiorito su questo humus. Che dono!
Sono tornata cambiata e con maggior consapevolezza di un compito: testimoniare Gesù con la mia vita. Mi sono chiesta come non perdere la ricchezza ricevuta e ripensando ai dodici giorni del viaggio mi sento di dire che devo semplicemente continuare a dire di sì, a coinvolgermi, con chi e cosa mi accade ora. La vita non si ferma, il viaggio può continuare.
Grazie Giovanna, e attraverso te grazie a tutti quelli che sono venuti e abbiamo incontrato in Giappone.
 ELISA e ROBERTO: Mia moglie Elisa ed io siamo entrambe medici. Ci piace viaggiare, ma non per turismo: il viaggio deve avere uno scopo che c’entra con il desiderio di bellezza che c’è in noi, deve essere l’occasione di un incontro interessante per la vita: per questo lo “stile” delle proposte di Russia Cristiana ci è sempre piaciuto: si vedono luoghi nuovi e belli, ma soprattutto si incontrano esperienze significative, comprese quelle dei compagni di viaggio, spesso del tutto sconosciuti prima!
Abbiamo conosciuto la storia di Paolo Takashi Nagai attraverso la lettura della sua biografia scritta da Paul Glynn alcuni anni fa e alla mostra al meeting nel 2019. Pur non essendo particolarmente attratti dai territori dell’estremo Oriente, ci eravamo entusiasmati all’idea di visitare il Giappone su una proposta di Russia Cristiana, che offriva un viaggio sulle tracce di questo grande Servo di Dio. Alla fine della pandemia, appena la proposta si è ripresentata, ci siamo ributtati con entusiasmo, essendo nel frattempo stata indicata a tutto il movimento la figura di Nagai con il recente libro del mese.
Vedendo il programma del viaggio, ci aveva un po’ contrariato il fatto che Nagasaki e Paolo Nagai fossero “relegati” agli ultimi tre giorni dei 10 di viaggio e ci sembrava troppo il tempo dedicato a visitare luoghi della spiritualità Giapponese tradizionale, oltre che la doverosa visita ai luoghi della prima strage atomica ad Hiroshima.
Ma fidarsi di chi si è sempre dimostrato serio e pieno di ragioni è sempre la cosa migliore!!
Infatti, lo diciamo con gratitudine immensa, la prima grande sorpresa è stata la compagnia di Gabriele De Comite in questo percorso: la sua passione per il Giappone ci ha aiutato ad apprezzare come la spiritualità di questo popolo, pur così lontana dalla nostra sensibilità, sia una condizione ideale per mantenere tenacemente viva la domanda sul senso ultimo della vita e del mondo, pur nella tragica posizione di chi non incontra una risposta soddisfacente. Ci ha fatto capire e gustare profondamente le ragioni della adesione entusiasta e tenace al cristianesimo dei Giapponesi, dal 1500 ad oggi, pur dentro immani sofferenze e persecuzioni, fino a comprendere e sentire ancora più amico e testimone Paolo Nagai. Tutte figure eroiche che si innestano in un popolo di per sé “eroico”, cioè radicale nelle sue scelte (buone o meno buone).
Possiamo dire che Gabriele ci ha letteralmente preso per mano in questo percorso, così che tutto il viaggio è stato un cammino ad una maggior consapevolezza di ciò che noi abbiamo incontrato decenni fa, e che spesso rischiamo di sprecare in una superficialità di affronto della vita.
Il secondo motivo di gratitudine è stata l’amicizia vissuta insieme, con i compagni di viaggio, guidati da Giovanna e da Paola Marenco, che ci ha aiutato a cogliere la profondità dei luoghi visitati e degli incontri fatti, con la preghiera, con il sacramento e con la lettura di testimonianze dalla storia dei cristiani giapponesi. Ma accompagnandoci anche ad approcciarci con lo stesso sguardo curioso e attento nel visitare i luoghi della tradizione o della memoria del Giappone, nonché la bellezza naturalistica dei luoghi, la gentilezza e delicatezza delle persone, le peculiarità della vita quotidiana nipponica… insomma, anche gli aspetti più “biecamente“ turistici.
Da ultimo: in questi giorni ricorre il nostro 40° anniversario di matrimonio: il terzo motivo di gratitudine! Avere la grazia di festeggiare questa ricorrenza in un’esperienza di questo tipo ha sicuramente ravvivato il dono del sacramento ricevuto, mostrandoci come il valore del nostro stare insieme è tutto riposto in “Ciò che non muore mai”, e l’amore vero è portarsi vicendevolmente sulle spalle per giungere alla vera Meta per cui il Signore ci ha messi insieme, come Elisa ha voluto testimoniare alla festa con gli amici e parenti, leggendo proprio il racconto di Paolo Nagai (lui che porta in spalla Midori con l’appendicite, lei che porta in spalla lui, con il grave attacco di asma…).

Un ringraziamento
a tutti i partecipanti!

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