Padre Aleksandr nasce a Ekaterinoslav nella famiglia
di un sacerdote ortodosso. Compie gli studi all’Accademia teologica ortodossa
e il 1 ottobre 1927 viene ordinato sacerdote ortodosso dal vescovo Varfolomej
Remov. Il 25 dicembre 1928 passa segretamente alla Chiesa cattolica. Il
15 febbraio 1931 viene arrestato a Mosca assieme ad un gruppo di russi
cattolici (Processo “Solov’ev”). Durante la perquisizione trovano nel
suo appartamento l’immagine di S. Teresa, il ritratto del Papa e la fotografia
del vescovo Neveu, Amministratore apostolico a Mosca. Viene accusato di
aver ricevuto letteratura controrivoluzionaria dal vescovo Neveu, di averla
diffusa fra i conoscenti e di aver informato Neveu sulla guerra contro
la Chiesa. Dai documenti del processo risulta che sarebbe stato liberato
se fosse ritornato in seno alla Chiesa ortodossa, ma padre Aleksandr non
accetta questa proposta. Il 10 agosto 1931 viene condannato a 10 anni
di lager. Dall’agosto 1932 si trova nel Belbaltlag. Nel 1934 è trasferito
nel lager nella provincia di Čita dove si inserisce nel gruppo degli stakanovisti
per poter aiutare la moglie NadeŽda Sil’vestrovna che era rimasta senza
alcun mezzo di sostentamento, con due piccole figlie era stata gettata
sulla strada perché, come cattolica, non poteva godere di nessun diritto. |