StankeviČ Adam Vikent’eviČ (1891-1949)

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sacerdote cattolico

Padre Adam è un uomo di cultura, impegnato nella vita sociale e politica, attivo elemento della rinascita religiosa nazionale bielorussa all’inizio del XX secolo. Studia nel seminario diocesano di Vilnius e poi passa all’Accademia teologica cattolica di Pietroburgo. È ordinato sacerdote nel 1914 e destinato alla città di Minsk dove, oltre al lavoro apostolico, fonda la rivista “Christianskaja mysl” (Pensiero cristiano). È uno dei primi sacerdoti che nella predicazione usa la lingua bielorussa. Per questo motivo è perseguitato dalle autorità polacche. Dal 1922 al 1928 è membro del parlamento polacco. È uno dei fondatori del comitato nazionale bielorusso a Vilnius. È presidente della fraternità della scuola bielorussa, rettore dell’Istituto culturale bielorusso, fondatore nel 1926 della tipografia e della casa editrice bielorussa “F. Skoriny” a Vilnius. Nel 1933 le autorità polacche allontanano padre Adam dalla scuola, come pure da Vilnius, a causa della partecipazione al movimento nazionalista bielorusso. All’inizio della seconda Guerra Mondiale, con l’occupazione dei tedeschi, padre Adam può ritornare a Vilnius, dove celebra nella chiesa di San Michele. Nello stesso tempo fonda il museo etnografico bielorusso. Nel 1944, con l’occupazione della Lituania da parte dell’Armata Rossa, padre Adam viene arrestato. Dopo ripetuti interrogatori è rimesso in libertà, per essere nuovamente arrestato nel 1949. Accusato di attività antisovietica, è condannato a 25 anni di lager. Per un certo tempo viene trattenuto nella prigione di Vilnius e poi mandato all'Ozerlag, un campo di lavoro nella provincia di Irkusk (Siberia), dove muore martire il 29 dicembre 1949.