SIVICKIJ KAZIMIR ANTONOVIČ (1874-1938)

stampa
sacerdote cattolico

Kazimir nasce nel villaggio Jačno, governatorato di Grodno, Bielorussia. Termina il seminario e l’Accademia teologica di Pietroburgo nel 1912 e nello stesso anno viene ordinato sacerdote. Dal 1912 è vicario della parrocchia di Vitebsk, dal 1918 coadiutore nelle parrocchie di Novosokol’niki e Velikie Luki; dal 1923 vicario nelle parrocchie di Orša e Dubrovny.
Il 23 aprile 1927 viene arrestato a Orša e il 30 giugno dello stesso anno è condannato a 5 anni di lager da scontare alle isole Solovki. Nel giugno 1929 è trasferito all’isola Anzer, sempre alle isole Solovki, a regime di estremo rigore. Qui il 5 luglio è arrestato con altri sacerdoti cattolici e accusato «di aver creato un gruppo antisovietico, che svolge propaganda antisovietica, celebra segretamente riti teologici (sic!) e religiosi e ha tenuto contatti illegali con persone in libertà, per trasmettere all’estero notizie di carattere spionistico sulla situazione dei cattolici in URSS».
Il 9 luglio 1932 la pena viene aumentata a 10 anni di detenzione, sempre nel lager delle Solovki. In seguito la pena viene ridotta e padre Kazimir può lasciare il lager il 28 maggio 1933. Liberato, ma non del tutto, perché deve scontare 3 anni di confino in Kazachstan. Fino al 1935 si trova a Semipalatinsk e in seguito nella regione di Alma Ata.
Il 4 settembre 1935 padre Kazimir viene arrestato per la seconda volta e accusato di «sistematica attività e propaganda controrivoluzionaria clandestina, … di essersi occupato (sic!) di riti religiosi nel proprio appartamento e di aver invitato a questi riti dei cattolici polacchi». Il 25 novembre 1935 è condannato ad altri 5 anni di confino in Kazachstan.
L’11 luglio 1937 viene arrestato per la terza volta con l’accusa di spionaggio. Il 26 ottobre 1938 viene condannato alla pena capitale. Lo stesso giorno padre Kazimir Sivickij viene fucilato nella prigione di Semipalatinsk.