NEMANCEVIČ ANTONIJ
IVANOVIČ (1893-1942) |
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sacerdote
cattolico gesuita |
Padre
Antonij nasce l’8 febbraio 1893 a San Pietroburgo, da famiglia di origini
contadine. Frequenta il seminario e l’accademia teologica e viene ordinato
sacerdote di rito latino nel 1915. Nell’estate del 1917 è nominato presidente
della commissione per la costruzione della chiesa a Siverskaja, governatorato
di Pietroburgo, dove sarà parroco. Nel 1918 è parroco nella chiesa di
San Pietro a Kolpino, nei pressi di Pietrogrado.
È arrestato la prima volta il 25 maggio 1919, dopo la dimostrazione promossa
dai cattolici presso la sede della ceka per la liberazione del metropolita
cattolico Ropp. È trattenuto in prigione per 6 mesi e poi liberato. La
seconda volta viene arrestato il 12 aprile 1920 «per attività controrivoluzionaria».
La condanna è a 6 mesi di lager. La terza volta è arrestato il 31 maggio
1921 «per propaganda antisovietica», e condannato a 1 anno di lavoro coatto.
Nel 1922 a padre Antonij viene affidata la parrocchia dei SS. Pietro e
Paolo a Mosca. Qui viene arrestato per la quarta volta e condannato a
3 anni di lager. Nel 1924 si trova nel lager Ivanov presso Mosca.
Il 1° febbraio 1925 padre Antonij viene scambiato con un prigioniero e
può raggiungere la Polonia. Studia a e lavora al Pontificio Istituto Orientale,
nel 1929 torna in Polonia. Si unisce poi ai gesuiti di rito bizantino
che si trovano a Al’bertin. Il 17 settembre 1939 è nominato esarca dei
greco-cattolici bielorussi dal metropolita Šeptickij. Qui nell’agosto
1942 è arrestato per la quinta volta, non dai comunisti, ma dai nazisti.
Trasportato in un lager di Berlino, vi muore alla fine del 1942, o all’inizio
del 1943.
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