KOVAL’SKIJ VLADISLAV KLIMENT’EVIČ (1883-1937)

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laico cattolico

Nasce e vive a Fastov, lavora come fuochista alla stazione ferroviaria, frequenta la chiesa del luogo e aiuta attivamente il parroco, padre Francisk Andruševič. Il 22 marzo 1931 viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta collettiva sul clero e i laici cattolici (caso «Andruševič», ecc.). È accusato di attività spionistica. Il 18 giugno 1931 è condannato a tre anni di lager con la condizionale. Viene messo in libertà dopo due mesi e mezzo.
Il 29 ottobre 1937 è nuovamente arrestato a Fastov, accusato di «aver svolto propaganda antisovietica, su incarico padre Andruševič, fra la popolazione polacca, di aver fomentato sentimenti patriottici in favore della Polonia, di aver raccolto notizie spionistiche e di averle trasmesse in Polonia, tramite padre Andruševič, come pure di aver svolto attività e propaganda controrivoluzionaria contro il potere sovietico».
Il 10 novembre 1937 Vladislav Koval’skij è condannato alla pena capitale e il 19 novembre 1937 viene fucilato.