KEŠELJA IVAN GERGIEVIČ (1904-1947?)

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sacerdote greco-cattolico

Padre Ivan nasce l’8 maggio 1904 in una famiglia contadina del villaggio di Staroe Davydkovo, distretto di Mukačevo (Ucraina). Il 29 giugno 1925 entra al seminario di Užgorod, il 25 agosto 1929 viene ordinato sacerdote e destinato, come parroco, al villaggio Kopašnevo. In seguito esercita il ministero a Guklevo, a Malaja Martinka e, dal 1942 al 1945, nel villaggio di Jarok.
Con l’inizio della campagna contro i greco-cattolici anche padre Ivan finisce nel mirino del partito comunista. A cominciare dalla stampa locale, dove padre Ivan è presentato come nemico del popolo.
Nel 1946 padre Ivan è parroco nel villaggio Orechovica. Il partito comunista consegna la chiesa e la casa parrocchiale alla Chiesa ortodossa russa. Padre Ivan e la sua famiglia si trasferiscono a Mukačevo, dove per tre mesi il sacerdote lavora come operaio in una fabbrica di tabacco. Il vescovo Romža (che a sua volta morirà martire) lo destina alla parrocchia di Žnjatino a sostituire il parroco Fedor Durnevič, finito da poco agli arresti. All’inizio del 1947 padre Ivan, prevedendo un probabile arresto e volendo salvare la famiglia, divorzia dalla moglie. Il 22 maggio 1947 viene arrestato.
Alla richiesta del giudice che chiede spiegazioni su una predica tenuta nel 1945, padre Ivan risponde: «Durante la predica ho detto che nel villaggio Jarok vi erano delle persone di religione ortodossa che volevano toglierci la chiesa per darla agli ortodossi … Io ho invitato i parrocchiani … a essere fedeli alla propria religione greco-cattolica e a non passare alla Chiesa ortodossa».
Il 28 luglio 1947 padre Ivan viene condannato a 5 anni di lager per «comportamento contrario al potere sovietico, propaganda antisovietica diretta a discreditare le misure prese dal partito comunista e dal governo sovietico, e per aver diffuso falsità contro la realtà sovietica…».
La moglie, Marija Ščepecka, rimasta sola con un bambino, viene licenziata dal lavoro come moglie di un nemico del popolo. Non si sa quale sia stata, successivamente, la sorte sua e del figlio.
Padre Ivan Kešelija muore in un lager vicino a Taškent, in Uzbekistan, all’età di 43 anni per cause sconosciute.
Viene riabilitato dalla Procura della Repubblica Ucraina il 31 agosto 1993.