NOVIKOV VIKTOR PAVLOVIČ (1905-1970)

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sacerdote cattolico, gesuita

Padre Viktor nasce a Kazan’ nel 1905. Viene educato nella famiglia polacca dell’ingegner Cholev. Nel 1923 tenta di attraversare clandestinamente il confine per raggiungere la Polonia, ma viene arrestato dalle guardie sovietiche e condannato a 5 mesi di prigione. Nel 1924, uscito di prigione, ottiene il passaporto polacco e può raggiungere legalmente il padre adottivo in Polonia. Nel 1927 entra nell’ordine dei gesuiti. Studia filosofia a Cracovia e teologia all’Università Gregoriana di Roma. Nel 1934 è ordinato sacerdote. Dal 1937 insegna lingue straniere alla Gregoriana e dal 1938 è professore al seminario dei gesuiti a Dubno. Dopo l’unione dell’Ucraina occidentale e della Bielorussia occidentale all’URSS, assieme ad altri sacerdoti, si reca a Leopoli e si presenta al metropolita Andrej Šeptickij, il quale nomina padre Viktor esarca per la Siberia e lo invita a passare gli Urali e ad esercitare il ministero clandestinamente. Nel marzo 1940, sotto falso nome, si fa assumere come operaio, e si stabilisce nella città di Čusovyj, nella regione degli Urali. Per un anno intero non svolge alcuna attività missionaria, sperando di poter ottenere il passaporto sovietico che gli permetta di trasferirsi in Siberia.
Il 23 giugno 1941 viene arrestato per aver svolto, come agente del Vaticano, attività spionistica e antisovietica. Durante l’inchiesta, accompagnata da feroce violenza subita nella prigione di Perm’, padre Viktor sottoscrive le accuse rivoltegli. Nell’agosto 1941 è trasferito per un’ulteriore inchiesta a Mosca, dove è rinchiuso nella prigione interna dell’NKVD, la polizia politica. Il 23 settembre 1942 è condannato a 15 anni di lager, ma rimane nella prigione di Butyrki ancora per un anno, durante il quale viene convinto, con i soliti metodi di persuasione, a descrivere tutti i particolari dell’attività «spionistica» del Vaticano in URSS.
Nel 1943 raggiunge il lager Vorkuta, dove per 12 anni e mezzo lavora nelle miniere di carbone. Il 20 gennaio 1954 è messo in libertà e può insegnare latino presso l’istituto di medicina della città di Belebej, in Baškirija, dove muore il 14 maggio 1979.
Secondo le memorie dei cattolici della Baškirija, padre Viktor assisteva spiritualmente in segreto i fedeli di quel distretto.