KAŠUBA ALOIZIJ-SERAFIM
(1910-1977) |
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sacerdote cattolico,
cappuccino |
Aloizij
nasce a Leopoli (Ucraina). Frequenta il ginnasio nella stessa città e
quindi nel 1928 entra nell’ordine dei cappuccini, pronuncia i voti solenni,
prendendo il nome di Serafim, termina il seminario teologico dei cappuccini
e l’università a Cracovia, viene ordinato sacerdote e insegna lingua polacca
nel collegio dei cappuccini a Rozvadov. Dal 1939 insegna religione all’Accademia
di agricoltura a Dubljany, dal 1940 è parroco nel villaggio Karasin, diocesi
di Luck, e dal 1941 nel villaggio Dormancy.
Padre Serafin viene arrestato nel 1942 dalla Gestapo, ma dopo non molto
viene liberato e si stabilisce a Rovno. La seconda volta è arrestato dai
sovietici nel 1958 e privato dei diritti civili in quanto sacerdote; può
tornare presto in libertà, ma gli viene impedito di esercitare pubblicamente
il ministero. Nel 1959 la chiesa di Rovno viene chiusa d’autorità. A questo
punto padre Serafin decide di farsi «missionario clandestino itinerante».
I confini della sua nuova parrocchia sono la Crimea, la Lettonia, il Kazachstan
e gli Urali.
Il 6 marzo 1966 viene scoperto dalla polizia che lo condanna per vagabondaggio
a 5 anni di carcere. Il 16 novembre 1966 vene liberato per essere, poco
dopo, ricoverato in un ospedale psichiatrico, uno dei tanti metodi sovietici
per isolare le persone poco gradite al regime. Ma questa volta è il regime
ad avere la peggio. Padre Aloizij-Serafim riesce a scappare, e nel 1968
lo troviamo in Polonia. Rimessosi in forze, nel 1970, ostinato, ritorna
in URSS per assistere i polacchi e i tedeschi prima a Celinograd (attuale
Astana, capitale del Kazachstan) e poi ad Alma-Ata (Kazachstan). Viene
scoperto mentre si trova a Celinograd e condannato al soggiorno obbligato
e a lavorare come pastore di capre in un villaggio a 300 chilometri dalla
città. Vi rimane per 3 anni. Dopo la morte di padre Ju. Kučinskij, il
frate esercita il ministero a Tainča, ma non muore in lui l’antica passione
di «missionario clandestino itinerante». In questo periodo visita i cattolici
a Novosibrisk, Krasnojarsk, Kansk, in Lettonia e nella regione di Leopoli.
Nel 1977 ritorna in Polonia per motivi di salute e conclude il suo «vagabondaggio»
a Leopoli, in Ucraina, dove muore il 20 settembre 1977.
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