BESČASTNOV DOROFEJ

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sacerdote cattolico bizantino

Padre Dorofej nasce in Russia e negli anni ‘20 del ‘900 emigra in Occidente. Frequenta a Roma il collegio Russicum ed è discepolo di V.I. Ivanov. È ordinato sacerdote di rito bizantino nel 1943.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti russi dell’emigrazione simpatizzano con l’idea di organizzare una resistenza clandestina antifascista. L’associazione Resistance viene fondata nel 1940 in Francia, ma poi si estende anche ad altri Stati dell’Europa, compresa l’Italia. A Roma l’associazione organizza un rifugio per i prigionieri sovietici fuggiti dai lager nazisti a «Villa Taj», com’era chiamata in gergo la residenza del consolato della Thailandia all’angolo di via Nomentana con via XXI aprile. A dirigere il rifugio è il principe Sergej Obolenskij, coadiuvato da altri emigranti come il cartografo Aleksej Flejšer (Červonnyj) e lo stesso padre Dorofej Besčastnov, che dal 4 giugno 1944, quando le truppe alleate entrano a Roma, diventa segretario del Comitato per la collaborazione con gli ex prigionieri di guerra dell’Armata Rossa. In vari quartieri della capitale italiana si costituiscono 40 appartamenti clandestini, dove sono nascosti piccoli gruppi di partigiani. Uno di questi è lo studio del noto pittore russo Aleksej Isupov (+ 1957), discepolo di Serov, Vasnecov e Korovin; questi viveva a Roma dal 1926. Con l’artista collaborano strettamente due sacerdoti cattolici russi: padre Dorofej Besčastnov e padre Il’ja Markov.
Alla fine della guerra padre Dorofej viene mandato a lavorare in Germania fra gli operai trasferiti forzatamente dall’URSS e i prigionieri di guerra russi. All’arrivo dell’esercito sovietico in Germania, padre Dorofej viene arrestato dagli organi dell’NKVD, la polizia politica sovietica, e deportato in URSS. Nonostante l’aiuto generosamente offerto alla resistenza antifascista, padre Dorofej è condannato al lager per «attività antisovietica».
Dopo la liberazione si stabilisce a Vilnius (Lituania), sotto il potere sovietico.