BAČINSKIJ JULIJ
STEPANOVIČ (1885-1973) |
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sacerdote greco-cattolico |
Padre
Julij nasce nella famiglia di un sacerdote greco-cattolico il 6 marzo
1885 nel villaggio di Kalinin. Frequenta il ginnasio di Užgorod, che termina
nel 1906. Studia al seminario diocesano di Užgorod. Per due anni insegna
religione nelle scuole elementari e medie a Budapest. Viene ordinato sacerdote
il 19 dicembre 1908 dal vescovo greco-cattolico Julij Fircak. Concelebra
la sua prima Liturgia insieme al padre il 3 gennaio 1909. Quindi è destinato
alla parrocchia di Kvasa. Dal 1913 al 1924 è parroco nella chiesa di San
Nicola Taumaturgo. Poi è coadiutore di suo padre, che ha già raggiunto
l’età di 73 anni, nel villaggio Jasinja. Dopo la morte del padre, nel
1936, diventa lui stesso parroco di quella chiesa. Padre Julij, oltre
che per la sua opera pastorale e sociale, è noto come autore di molti
articoli su tematiche religiose apparsi sulla rivista «Nedilja» e su altri
giornali.
All’inizio del 1949 le autorità sovietiche proibiscono a padre Julij di
esercitare il ministero sacerdotale, in seguito alla cosiddetta campagna
di «autoscioglimento» della Chiesa greco-cattolica, imposto in realtà
dal potere, e al rifiuto da parte dei sacerdoti greco-cattolici di passare
alla Chiesa ortodossa. Il 2 giugno 1949 padre Julij viene arrestato nella
città Rachov, mentre sta recandosi all’ospedale di Beregovoe perché malato
di epatite. Viene rinchiuso nella prigione di Užgorod fino al 20 giugno.
In cella si ritrova assieme a suo genero, padre Stefan Bendas. Il 25 luglio
1949 padre Julij è condannato a 10 anni di lager e alla confisca dei beni.
Il 26 agosto 1949 viene trasferito alla prigione di Leopoli assieme ai
sacerdoti Stefan Bendas, Viktor Duliškovič, Michail Mozer, Anton Roman,
Ignatij Siskaj, Gavriil Udut. Il 17 gennaio 1949 giunge a destinazione
nel lager presso la città di Tajšet.
Fino al settembre 1950 padre Julij lavora nel lager n. 32 assieme ai sacerdoti
Dmitrij Popovič e Stefan Tivodor. Fino al 1951 è nel lager n. 21 con i
padri Aleksandr Marina, Ivan Melleš, e con il sacerdote cattolico di rito
latino Jurij Tekveš. Su questo complesso di lager riportiamo un brano
dalle memorie del sacerdote ungherese Ferenc Gorongozov: «Il lager 32
si trova in Siberia sul lago Bajkal e fa parte di un gruppo di campi che
sono chiamati Ozerlag. In questi lager venivano create delle brigate di
sacerdoti e vescovi per i lavori più pesanti e più sporchi. I padri non
si lamentavano e dicevano: “È volontà di Dio sopportare la situazione
offertaci”. Malattie e sofferenze non erano considerate punizioni ma percepite
come partecipazione ai grandi misteri della Passione. … In questo lager
io lavoravo al taglio degli alberi nel bosco assieme ai padri Kal’man
Bartfaj e Julij Bačinskij. Loro erano più vecchi di me, io ero giovane
e sano. Molto dipendeva dal capo del lager: se era umano, si comportava
umanamente con i vecchi e non affidava loro lavori pesanti; a questi lavori
sarebbero sopravvissuti soltanto per alcuni mesi».
Fino all’aprile 1955 padre Julij Bačinskij si trova nel lager n. 51 assieme
ai sacerdoti Jurij Tevkeš e Kal’man Bartfaj. Qui una commissione speciale
dichiara padre Julij completamente inabile al lavoro. Viene trasferito
al lager n. 37 e, il 13 maggio 1956, liberato perché invalido.
Dopo la liberazione si reca nella città Beregovoe e si stabilisce, assieme
alla moglie Irina, a casa della figlia Gabriela. Da qui decide di recarsi
a Jasinja per incontrare i fedeli, suoi ex parrocchiani, ma appena arrivato,
il 7 gennaio 1957, viene raggiunto dagli agenti della sicurezza di Stato,
che lo rimandano a casa con la proibizione di ritornare in quel luogo.
In quel periodo, nella città di Beregovoe abitano una quindicina di sacerdoti
greco-cattolici che svolgono clandestinamente il lavoro pastorale. Padre
Julij si unisce a loro per collaborare alla stessa opera missionaria.
Padre Julij Bačinskij muore il 21 maggio 1973 all’età di 89 anni e 65
di sacerdozio. I funerali si svolgono clandestinamente, di notte. A celebrare
la Liturgia sono i sacerdoti greco-cattolici clandestini Iosif Legeza,
Iosif Kampov, Evgenij Pasul’ka, Viktor Šuba, Vasilij Pochil, Michail Terban,
Deziderij Garajda e Nikolaj Vasovčik.
Padre Julij viene riabilitato il 30 luglio 1991.
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