Zombori Nikolaj KorniloviČ
(1905 – 1997) |
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sacerdote greco cattolico |
Padre
Nikolaj nasce il 2 febbraio 1905 nel villaggio Kerecki. Nel 1924 entra
nel seminario diocesano di Užgorod e il 25 agosto 1929 viene orinato sacerdote
dal vescovo greco cattolico Petr Gee che lo destina, come primo lavoro
ecclesiale, nel villaggio Negrovec. Dal 1934 al 1949 è parroco nel villaggio
Podvinogradiv.
Nel 1949 inizia la persecuzione contro la Chiesa greco cattolica. Il KGB
non fa eccezione per nessun prete greco cattolico: o si unisce alla Chiesa
ortodossa del Patriarcato di Mosca oppure lo aspetta la condanna a 25
anni di lager. Padre Nikolaj rifiuta e, come primo segno di attenzione
umana del partito, deve smettere di fare il prete ed abbandonare la casa
canonica assieme alla moglie e i dieci figli. In compenso un’umanità vera
la dimostra il sacerdote che celebra nel villaggio vicino, padre Andrej
Bantjuk che dalla strada accoglie tutta la famiglia di padre Nikolaj.
Staranno un po’ stretti, ma, come dice il proverbio, “ poco posto si tiene
quando ci si vuol bene”.
Ma la pace fra le due famiglie non dura a lungo. A complicare la situazione
ci pensa il KGB che la notte (chissà perché questa gente preferisce sempre
lavorare di notte: che siano imparentati con i figli delle tenebre?) del
21 gennaio 1950 arrestano padre Nikolaj e il 25 luglio lo condannano a
25 anni di lager e, come se non bastasse, alla confisca di tutti i beni.
Padre Nokolaj è accusato di attività controrivoluzionaria e propaganda
antisovietica. Per dimostrare la sua colpevolezza il KGB non ha difficoltà
a trovare un ateo del villaggio che deponga contro il prete.
Dalla prigione di Užgorod padre Nikolaj viene deportato nel lager vicino
alla città di Ekibastuz dove lavora nelle miniere di carbone. In seguito
viene trasferito nel lager della città di Džezkazgan (Kazakistan).
Il 13 aprile 1956, grazie all’amnistia generale, padre Nikolaj viene liberato
e può ritornare a casa nel villaggio Fančikovo dove la famiglia si è trasferita
nel 1951. Dal 1956 al 1960 può lavorare come manovale edile nella città
di Vinogradov. Nonostante il lavoro manuale, padre Nikolaj, come durante
la sua permanenza nel lager, non dimentica la sua missione sacerdotale.
Subito si inserisce nel lavoro clandestino ed aiuta i credenti della chiesa
catacombale rimasti fedeli.
Dopo la legalizzazione della chiesa greco cattolica, il 20 novembre 1989,
ormai in pensione, all’età di 84 anni chiede di servire la chiesa come
sacerdote ausiliare nella città di Vinogradov. I fedeli lo ricordano come
una persona che non si lamenta mai, sempre serena e lieta di aiutare i
confratelli nel lavoro pastorale, contenta di operare per il bene della
Chiesa fino agli ultimi giorni della sua vita.
Padre Nikolaj Zombori muore il 19 dicembre 1997 all’età di 93 anni.
La moglie di padre Nikolaj, Klara Krafčik (1910–1975) condivide con il
marito difficoltà e passione missionaria. Dopo l’arresto, sulle sue spalle
grava tutto il peso per l’educazione dei dieci figli, il decimo nasce
quattro mesi dopo l’arresto del marito.
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