Anna Ivanovna nasce in una famiglia contadina. Nel
1920 studia fisico-matematica all’Università di Mosca. Passa al cattolicesimo,
nel 1923 entra fra le suore domenicane della comunità dell’Abrikosova
e prende il nome di Giacinta. Il 13 novembre 1923 viene arrestata assieme
ad un gruppo di cattolici russi. Il 18 maggio 1924 è condannata a 3 anni
di confino. Nel 1926 fa conoscenza del vescovo Neveu, grazie al quale
può aiutare le monache domenicane che si trovano prigioniere alle Solovki
oppure in Siberia. Collabora con padre Sergij Solov’ev, di cui conserva
gli scritti e frequenta le funzioni che padre Sergij celebra in appartamenti
privati. Il 6 febbraio è arrestata a Mosca assieme ad un gruppo di cattolici
russi (Processo “Solov’ev”) e il 18 agosto 1931 è condannata a 3 anni
di lager che sconta a Mariinskoe , Siblag. E’ liberata nel giugno del
1934 e trova lavoro come insegnante in un asilo infantile della provincia
di Brjansk. Nel 1941 viene traferita, assieme all’asilo infantile, a Elec
dove alla fine del 1941 è nuovamente arrestata e condannata a 5 anni di
lager. |