Želtvaj Julij JulieviČ (1911 – 1980)

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sacerdote greco cattolico

Padre Julij nasce il 5 marzo 1911 nel villaggio Russkie Komarovcy. Nel 1921 frequenta il ginnasio di Užgorod e nel 1929 entra nel seminario diocesano della stessa città. Sceglie il celibato e il 17 settembre 1933 viene ordinato sacerdote dal vescovo greco cattolico Aleksandr Stojka. Dal 1933 al 1936 svolge il ministero sacerdotale nel villaggio Lipča; dal 1936 al 1940 è cooperatore nel villaggio Bogdan; dal 1940 al 1946 è parroco nel villaggio Gruševo.
Dopo l’instaurarsi del potere sovietico, quando inizia la campagna perché il clero greco cattolico passi all’ortodossia del Patriarcato di Mosca, padre Julij è costretto ad abbandonare Gruševo e consegnare la chiesa, gli arredi sacri e la casa canonica al clero ortodosso. Dal 1946 al 1949 celebra nella parrocchia di Russkie Komarovcy prendendo il posto di suo padre defunto. Anche qui il potere sovietico locale con il sostegno del KGB cerca di persuadere padre Julij ad entrare nella Chiesa ortodossa. Il padre non cede, di conseguenza viene arrestato il 28 agosto 1949 e condannato a 25 anni di lager più la confisca dei beni il 26 ottobre dello stesso anno. La destinazione è il lager Vorkuta dove padre Julij lavora nelle miniere di carbone.
Viene liberato nell’autunno del 1956 durante il cosiddetto disgelo di Kruščev. Ritornato a casa nella città di Užgorod, trova lavoro come operaio delle ferrovie. Non dimentica però la sua vocazione: non potendo operare legalmente come sacerdote si associa alla chiesa catacombale sia per i bisogni pastorali della città che per i villaggi vicini. Il lavoro pastorale non è facile perché in qualche modo viene controllato dal KGB, ma padre Julij non si lascia intimorire.
Padre Julij Želtvai muore il 17 novembre 1980 nell’ospedale di Mukačevo a causa di un investimento (provocato?) da parte di un’automobile.
Viene riabilitato il 26 agosto 1992.