Želtvaj Fedor SemenoviČ (1886 – 1950?)

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sacerdote greco cattolico

Padre Fedor nasce il 3 settembre 1886 nel villaggio Njagovo dove il padre era sacerdote greco cattolico. Frequenta il ginnasio a Užgorod, poi entra nel seminario diocesano della stessa città. Allo scopo di perfezionare gli studi teologici viene mandato al seminario di Budapest. Terminati gli studi, torna a casa e il 25 giugno 1911 il vescovo greco cattolico di Mukačevo, Julij Fircak lo ordina sacerdote. Nel 1911 è vicario nel villaggio Velikij Byčkov; nel 1912 vicario nel villaggio Ol’chovka e nel 1916 parroco nel villaggio Novoe Celo. Nel 1944 è nominato decano del distretto di Teresva.
Alla fine del 1948, il potere sovietico proibisce a padre Fedor di svolgere qualsiasi attività sacerdotale, quindi gli toglie il diritto di abitare nella casa parrocchiale. Vasilij Nebola, direttore della scuola nel villaggio Gruševo, accoglie nel suo appartamento padre Fedor assieme alla sua famiglia. Gli agenti del KGB invitano padre Fedor a collaborare con loro, ma lui rifiuta di unirsi alla Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, così, all’età di 64 anni, il giorno 6 giugno 1950 viene arrestato e accusato di aver ucciso il direttore della scuola Vasilij Nebola, in realtà il direttore era stato fucilato dalla polizia segreta. Come la maggioranza dei sacerdoti che si rifiutano di passare all’ortodossia, anche padre Fedor viene condannato a 25 anni di lager e alla confisca di tutti i beni.
Il lager destinato per il padre si trova nelle vicinanze di Karaganda (Kazakistan). Le condizioni pesanti della vita nel lager rovinano in poco tempo la salute del Padre. Nell’ospedale del lager viene operato da un detenuto professore di Budapest ed assistito fino agli ultimi minuti della sua vita da un infermiere, pure detenuto, il sacerdote Stefan Petenko.
Padre Fedor Želtvaj muore nel mese di dicembre del 1950.
Riabilitato il 10 novembre 1992.
La moglie di padre Fedor (1892–1949) assieme al marito riesce ad educare quattro figli.