Sviderskij Jan Evstaf’eviČ (1888 – 1959)

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sacerdote cattolico

Padre Jan nasce il 27 dicembre 1888 a Balt, governatorato di Podol’sk. Frequenta il seminario diocesano di Žitomir, nel 1910 entra nell’Accademia teologica di Pietroburgo e il 17 dicembre 1912 è ordinato sacerdote a Žitomir. Nel 1920 quando gli eserciti polacchi occupano Proskurov, si trasferisce a Leopoli e dopo a Cracovia. Nel 1920 è nominato vicario generale della diocesi di Kamensk. Nello stesso anno passa illegalmente la frontiera e ritorna a Proskurov. Il 30 agosto 1932 sulla strada per Kamenec viene fermato, bastonato, svestito e portato in prigione, ma dopo breve tempo viene liberato. Nella primavera del 1926 padre Jan è nominato Amministratore apostolico della diocesi di Kamenec. Nel febbraio 1927,sotto la pressione degli agenti del KGB e di alcuni sacerdoti appositamente liberati dal lager, padre Jan firma un documento che elogia al decennale della rivoluzione d’ottobre. Il testo apparso sulla stampa ucraina è totalmente rimaneggiato dagli agenti del KGB in modo da apparire come un elogio indiscriminato del potere sovietico. Fra il resto il documento, riveduto e corretto, ringrazia il potere per l’assoluta libertà religiosa che regna nel paese. Il documento suscita in un primo tempo meraviglia e scalpore fra il clero, ma una lettera pastorale diffusa clandestinamente da padre Jan smaschera le falsificazioni del partito comunista. Il 18 gennaio 1930 padre Jan viene arrestato, portato nella prigione prima di Kiev e quindi di Char’kov e il 30 giugno 1930 è condannato alla pena capitale in seguito commutata in 10 anni di lager. Il 15 settembre 1932 viene liberato per essere scambiato con un prigioniero sovietico. Nel 1939 padre Jan si trova a Varsavia dove rimane anche durante l’occupazione tedesca. Muore il 18 ottobre 1959.