StepanoviČus Julionas

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vescovo cattolico

Essendo vescovo cattolico in Lituania, Stepanovičus, senza processo viene esiliato dalla sua diocesi e confinato in una piccola città nel settentrione lituano dove è costretto a vivere l’arresto domiciliare, sempre sotto lo stretto controllo della polizia. La sua colpa consiste nel fatto di non essere in pieno accordo con il rappresentante del Soviet per gli affari religiosi in Lituania. I sacerdoti lituani continuano a considerare il vescovo caduto in disgrazia come il loro capo spirituale e vanno da lui per consultarsi. Nelle feste poi il suo luogo di confino è oggetto di pellegrinaggi affollati. Il Vaticano continua a considerarlo come vescovo responsabile della diocesi e quindi nessun altro vescovo viene nominato al suo posto. Il clero della sua diocesi non manca di inoltrare petizioni all’autorità competente perché il loro vescovo venga liberato dal confino. Nel 1970, firmano questa petizione 61 dei 100 sacerdoti della diocesi di Vilnius.
Nella rivista clandestina del samizdat “Chronika” leggiamo: “Il 30 novembre 1971, 1343 sacerdoti della diocesi di Panevežis si sono rivolti a Kosygin e al Soviet dei ministri della Lituania per ottenere il rilascio dal confino del vescovo Stepanavičus”.
Dal 18 al 23 agosto 1977, nell’ambito del programma della lotta per la pace promosso dall’autorità sovietica, nel quale erano attivamente sfruttati personaggi ecclesiastici, vengono dalla Germania socialista dei vescovi cattolici per visitare la Lituania. Questi celebrano nelle cattedrali di Kaunas e di Panevežis. Ne scrive a proposito la rivista “Chronika”: “Il 21 agosto la cattedrale di Kaunas non era in grado di accogliere l’enorme massa dei fedeli. Con questa visita dei vescovi il governo sovietico intendeva mettere in ombra la situazione da schiavi della Chiesa cattolica in Lituania. Ai vescovi tedeschi nella cattedrale di Kaunas viene loro concesso di amministrare il sacramento della Cresima. Ma quando ai vescovi della Lituania Stepanovičus e Sladkjavičus si permetterà di fare la stessa cosa?”
Secondo la testimonianza del vescovo Stepanovičus in un colloquio personale, la chiesa cattolica lituana considera suo compito fondamentale richiamare alla fede la nuova generazione e difenderla dall’influsso dell’ateismo sovietico.
Al ritorno dal confino, il vescovo continua a dirigere la diocesi di Vilnius fino al 1991 quando viene sostituito dal vescovo Audrys Iuozas Bačkis.
(Nota del tr. La biografia di questo vescovo è alquanto scarsa. Mancano poi i dati della nascita, della morte e del ritorno dal confino. La Chronika lituana dovrebbe fornire qualche cosa di meglio).