Sacerdote della Chiesa greco-cattolica rutena, regione
della Transcarpazia, in Ucraina. Si sposa e viene ordinato sacerdote,
diviene parroco nel villaggio di Kvasova. Con l’avvento del potere sovietico
nella regione, inizia il piano per la soppressione della Chiesa greco-cattolica.
Gli agenti dei servizi segreti cercano invano di convincerlo a passare
alla Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, ma il sacerdote non accetta.
A padre Nestor viene proibito di esercitare il ministero sacerdotale ed
egli inizia la sua attività pastorale in clandestinità. Negli anni ‘50
viene arrestato e condannato a 25 anni di lavori forzati. Nello stesso
periodo viene arrestato anche suo figlio, il sacerdote Antonij Romža.
Dopo la morte di Stalin, grazie all’amnistia generale, Nestor Romža viene
liberato dal lager e ritorna in patria. Muore nel villaggio di Iršava,
nei pressi di Užgorod, regione della Transcarpazia |