Anatolija nasce in Bielorussia da famiglia borghese.
Termina gli studi all’Università di Pietroburgo, dove trova lavoro come
domestica. Nel 1922 a Mosca passa al rito bizantino ed entra nella comunità
dei russi cattolici fondata dalla Abrikosova. Nel 1924 è arrestata a Mosca
in occasione del processo contro “L’unione studentesca cristiana”, ma
dopo un mese e mezzo è liberata. Nel 1936 entra nel Terzo ordine di S.
Domenico e assume il nome di Iosafata. Aiuta attivamente i sacerdoti ed
i laici detenuti nei lager e si reca dal marito Donat prigioniero nel
lager delle Salovki. Il 15 febbraio 1931 è arrestata a Leningrado assieme
al gruppo dei russi cattolici (Processo “Solov’ev”). Dichiarazione durante
il processo .”Sono accusata di aver aiutato i sacerdoti cattolici di rito
orientale condannati dal potere sovietico ai lager delle Solovki per attività
controrivoluzionaria e spionaggio. Io personalmente, e tutti i credenti
di rito orientale, siamo convinti che essi siano stati condannati non
per attività controrivoluzionaria o spionaggio, ma per la loro attività
religiosa e giudichiamo queste condanne come persecuzione contro la religione.
Mi rifiuto di dire chi mi abbia battezzato e dove sia stata battezzata”.
Il 18 agosto è condannata a 3 anni di lager. Prima è rinchiusa nella prigione
politica a stretto rigore di Jaroslavl ed in seguito nel lager Kotlasskij.
Nel 1932 è condotta nella prigione moscovita Butyrka. Il 15 settembre
1932 è scambiata con un prigioniero sovietico e traferita in Polonia dove
muore il 15 aprile 1975. |