Padre
Kazimir nasce l’11 giugno 1878 a Žytomir. Frequenta la facoltà di medicina,
ma poi interrompe gli studi per entrare nel 1897 nel seminario diocesano
di Žitomir ed in seguito all’Accademia teologica di Pietroburgo. Nel 1902
è ordinato sacerdote. Nel 1920 è nominato vicario del vescovo Feofil Skal’skij
che, prima di essere arrestato, lo designa suo vicario generale. Il 2
luglio 1926 è Amministratore apostolico della diocesi di Žytomir. Riesce
ad organizzare un seminario clandestino che prepara 6 candidati al sacerdozio.
Due di loro vengono ordinati sacerdoti clandestinamente. Sotto pressione
del KGB un gruppo di sacerdoti detenuti nei lager, sospinti dalla promessa
di essere liberati, sottoscrivono una lettera, in occasione del decennio
della rivoluzione d’ottobre, che inneggia al partito. La lettera, completamente
rimaneggiata dal KGB, nell’ottobre del 1927 appare in rilievo su tutta
la stampa sovietica locale provocando lo scandalo di tutti i fedeli. Fra
le altre aggiunte del KGB troviamo un cordiale ringraziamento dei sacerdoti
per la libertà religiosa concessa dal partito comunista e la condanna
dei sacerdoti ucraini per il loro spirito antisovietico. Il 24 luglio
1929 padre Kazimir viene arrestato assieme ad un gruppo di sacerdoti cattolici
(Processo “ai preti”) e rinchiuso prima nella prigione di Kiev e poi di
Charkiv, accusato di “attività controrivoluzionaria e rapporti con stati
borghesi”. Il 30 giugno 1930 è condannato alla pena capitale, commutata
in 10 anni di lager. Il 26 settembre dello stesso anno è portato assieme
ad altri 10 sacerdoti a Kotlag, poi viene rinchiuso nella prigione politica
di Jaroslavl a particolare rigore per essere poi scambiato con un prigioniero
sovietico il 15 settembre 1932. Muore nei pressi di Varsavia il 4 maggio
1950. |