Anna Vitol’dova nasce a Nemirov, governatorato di
Podolia. E’ insegnante di matematica. Dal 1899 vive a Pietroburgo. Nel
1903 è allontanata dal lavoro “per propaganda religiosa e patriottismo
polacco”. Il 3 aprile 1929 è arrestata a Kiev assieme ad un gruppo di
sacerdoti e laici cattolici. Il 19 gennaio 1930 risponde durante l’interrogatorio.
“Io sono polacca, patriota, sono sempre stata leale nei confronti dell’URSS,
ma nutro un profondo senso di dolore per la propaganda antireligiosa,
per gli arresti del clero e dei credenti, per la chiusura delle chiese,
per l’introduzione nella scuola della propaganda antireligiosa”. Il 30
giugno 1930 è condannata a 3 anni di detenzione e alla proibizione di
vivere nell’Ucraina occidentale per 5 anni. Come prima tappa, come spesso
succede per i cattolici, è scelto il lager delle Solovki, lager particolarmente
severo. Nel 1931 è nel Temlag per poi finire nella prigione Butyrka di
Mosca. Nel 1932 è scambiata con un prigioniero sovietico e può ritornare
in Polonia dove muore nel 1957. |