Kujava Anton NikolaeviČ (1908 - ?)

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sacerdote cattolico

Padre Anton nasce a Potulino in famiglia contadina. Termina il seminario diocesano di Vilnius e nel 1938 è ordinato sacerdote. E’ parroco nella chiesa di Jazno, dove rimane anche durante l’occupazione sovietica e tedesca. Nel 1943 padre Anton viene arrestato dalla Gestapo, ma dopo pochi mesi è liberato. Al il ritorno dell’Armata Rossa padre Anton viene arrestato il 7 febbraio il 1949, accusato di insistente propaganda antisovietica fra il clero. Durante l’inchiesta per 3 giorni e 3 notti viene interrogato senza sosta . Il 21 maggio 1949 è condannato a 25 anni di lager e alla confisca di tutti i beni. Dal 27 giugno dello stesso anno si trova a Steplag nella regione di Karaganda. Nel lager padre Anton si ammala gravemente di tubercolosi. Dopo la morte di Stalin, (1953) decide di portare l’abito talare. Il 7 marzo 1953 è messo nella cella di isolamento per aver indossati abiti non conformi alle leggi del lager. Il 13 marzo 1954 è nuovamente condannato alla cella di isolamento per rifiuto al lavoro e propaganda antisovietica. Il 16 maggio inizia fra i detenuti la ribellione che si protrae per 40 giorni. Padre Anton prende parte attiva alla ribellione. La ribellione viene soppressa con l’esercito in modo brutale: decine i fucilati, 400 i feriti gravi. Durante l’inchiesta padre Anton è rinchiuso nella cela di isolamento, ma causa l’aggravarsi della malattia viene trasferito nell’infermeria del lager. Il 31 dicembre 1954 padre Anton viene liberato dal lager prima del tempo e condannato al confino nella provincia di Karaganda (Kazakistan). Il 2 febbraio 1956 è liberato anche dal confino e può ritornare in Polonia.