Korona Elizaveta Lavrent’evna (1901 – 1963)

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laica cattolica

Elizaveta Lavrent’evna nasce il 4 luglio 1901 a Samborc in una famiglia contadina. Nel 1914 è infermiera in un ospedale militare ed in seguito in un ospedale civile. Nel 1920 è a Kiev dove è parrocchiana della chiesa greco cattolica del SS. Cuore di Maria. E’ anche membro del terzo ordine francescano. E’ arrestata nel 1931, accusata di propaganda antisovietica, ma ben presto liberata. Nella primavera del 1935, dopo la chiusura della chiesa del Sacro Cuore di Maria, dovuta al mancato pagamento di un’enorme imposta, Elizaveta per giornate intere si reca dalle varie istituzioni comuniste per chiedere che la chiesa venga riaperta. Fa di tutto per raccogliere fra i parrocchiani il denaro necessario al pagamento dell’imposta. Vedendo che la maggior parte dei parrocchiani erano indifferenti al destino della propria chiesa, commenta: “Tutti gli abitanti della Galizia si sono allontanati dalla propria Chiesa e non si preoccupano di farla riaprire; è per questo motivo che vivono male”. Constatando l’impossibilità di poter far riaprire la chiesa, sottrae i vasi sacri e li nasconde in luogo debito. Il 19 agosto 1935 viene arrestata assieme al gruppo che fa parte di “una organizzazione fascista controrivoluzionaria del clero latino e uniata ucraino”. Personalmente Elizaveta è in più ritenuta responsabile di aver impedito ai giovani di essere educati nello spirito del comunismo rielaborandoli nello spirito controrivoluzionario”. Il 14 maggio 1936 è condannata a 3 anni di lager da scontare a Siblag. Scontata la pena, è liberata e può tornare in Ucraina. Si stabilisce a Leopoli dove muore il 14 dicembre 1963.