Aleksandra Vasil’evna nasce a Kiev nella famiglia
di un generale, ha un fratello sacerdote che vive all’estero, frequenta
l’università, si trasferisce a Mosca e lavora come traduttrice. Passa
segretamente al cattolicesimo. Nel 1931 viene arrestata, ma dopo 14 giorni
è liberata. Nel 1932 fa conoscenza con il vescovo , segretamente cattolico,
Varfolomej Remov ed entra nella comunità cattolica clandestina del monastero
Vysoko-Petrovskij. Traduce dal francese testi di teologi occidentali per
la propria comunità. Il 21 febbraio 1935 è arrestata a Mosca assieme al
gruppo della comunità cattolica del monastero Vysoko-Petrovskij. Il 14
aprile 1935 è accusata di “appartenere ad un’organizzazione controrivoluzionaria
cattolica in un monastero illegale” Il 26 aprile 1935 è condannata a 5
anni di lager. |