KOMAR Stepan (1889
- 1964) |
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sacerdote greco-cattolico |
Nasce
il 13 agosto 1889 nel villaggio di Doliniani, oggi regione di Ivano-Frankivs’k.
Dal 1911 studia legge e poi teologia all’Università di Vienna. Conclusi
gli studi nel 1916 a Leopoli, si sposa e quindi viene ordinato sacerdote
nel 1916. Dopo aver svolto il ministero sacerdotale come vicario nei villaggi
di Lisjatiči, Zavaliv, Žirivka, Podsosniv, nella diocesi di Leopoli, diviene
cappellano militare nell’Esercito di liberazione galiziano ucraino. Nel
1916 viene arrestato dalle autorità austriache e trasferito nel campo
di concentramento di Telerhof. Dal 1923 al 1931 diviene parroco nel villaggio
di Ceniv e viene arrestato dalle autorità polacche. Dopo la liberazione
viene nominato parroco nel villaggio di Miloševiči. Con l’avvento del
potere sovietico nell’Ucraina occidentale, dopo la seconda guerra mondiale,
inizia la persecuzione contro la Chiesa greco-cattolica. Padre Komar viene
arrestato e trasferito a Karaganda (Kazachstan), in un campo di lavoro
forzato. Qualche anno dopo la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, quasi
tutti i sacerdoti greco-cattolici vengono liberati. Padre Komar ritorna
in patria, vive dal 1956 al 1958 nel villaggio di Zavaliv e si inserisce
nella vita della Chiesa catacombale. Deve lavorare per sopravvivere, ma
al tempo stesso celebra segretamente la Divina Liturgia, predica, amministra
i sacramenti e insegna clandestinamente catechismo ai fedeli. Poi viene
trasferito a Leopoli, dove muore il 18 novembre 1964.
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