Gorodec Vera L’vovna (Stefanija) (1893 – 1974)

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suora cattolica

L’vovna nasce a Kiev. Frequenta l’Università, vive a Mosca, passa al cattolicesimo ed entra nella comunità domenicana della Abrikosova, pronuncia i voti e prende il nome di suor Stefanija. Il 10 marzo 1934 viene arrestata a Mosca assieme ad un gruppo di cattolici russi ed è rinchiusa nella progione Butyrka. Il 19 maggio 1924 è condannata a 3 anni di confino a Tobbol’sk, da dove viene liberata il 9 maggio 1927 con la proibizione di vivere nelle 6 maggiori città dell’URSS. Trova sistemazione nella provincia di Poltava, poi passa a Kostroma, Odessa, Krasnodar e Stavropol, dove viene arrestata nel 1933 e liberata dopo breve tempo. Nel 1934 vive a Tambov, dove è arrestata assieme ad un gruppo di sacerdoti cattolici nel gennaio 1935. Viene liberata nello stesso anno. Vive a Malojaroslavc e nel 1942, dopo la liberazione della città dai tedeschi, viene arrestata e condannata a 5 anni di confino nella provincia di Semipalatinsk, da dove viene liberata nel settembre 1947. Il 30 novembre 1949 è arrestata a Kaluga, assieme ad un gruppo di cattolici, accusata di “attivo spionaggio in favore del Vaticano”. Il 10 agosto 1949 è condannata a 10 anni di lager. Il primo lager in cui è rinchiusa è nella repubblica di Kumi a Varkutlag. Nel 1954 suor Stefanija, in lager,viene rinchiusa nel ricovero per invalidi. E’ liberata nel 1956, ritorna a Mosca, vive una vita di intensa spiritualità con la suora domenicana Ekaterina Rubašova. Muore a Mosca il 25 maggio 1974.