Gil’dman Christina Ivanovna (1905 - ?)

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laica cattolica

Christina Ivanovna nasce a Panovka, governatorato di Samara. Dal 1942 vive a Mosca e lavora come donna di servizio presso padre Leopol’d Braun ed è parrocchiana della chiesa di S. Luigi. Nel 1948 viene arrestata, accusata di “aver tenuto per molti anni rapporti criminosi con spie americane, fra le quali padre Braum, (cappellano presso l’ambasciata americana) di aver frequentato i loro appartamenti e di aver passato a loro false informazioni spionistiche sull’Unione Sovietica”. Il 5 giugno 1948 Christina Ivanovna viene condannata a 10 anni di lager che sconta a Temlag e nel 1954 nel lager per invalidi a Uchta (Repubblica dei Comi) dal quale viene liberata nel maggio del 1956. Il 22 febbraio 1957 viene assolta per mancanza di prove e Christina può ritornare a Mosca dove muore .