Padre
Pavel nasce a Marsiglia (Francia). Studia al Collegio Russicum di Roma
e nel 1933 viene ordinato sacerdote di rito bizantino. Dal 1939 lavora
nella missione russa in Manciuria e insegna al liceo San Nicola a Harbin.
Dopo l’instaurarsi del potere comunista in Cina, il 22 dicembre 1948,
i sacerdoti cattolici russi, e fra questi anche padre Pavel, vengono arrestati
dalla milizia cinese. Dalle memorie di padre Pavel sappiamo che: « … Irruppero
con le mitragliatrici spianate, sembrava l’incursione di una banda di
briganti, ed arrestarono me assieme ad altri quattro sacerdoti. Senza
neanche darci il tempo di vestirci, ci portarono via in una macchina chiusa
e ci misero in un vecchio vagone passeggeri con le finestre totalmente
oscurate». Al confine della Cina, i prigionieri vengono consegnati agli
agenti dei servizi di sicurezza dell’URSS. In seguito padre Pavel viene
rinchiuso nella prigione di Čita. Dopo l’inchiesta e il processo, padre
Pavel è condannato a 10 anni di lager da scontarsi in Siberia al Tajšetlag,
un complesso di campi presso la città di Tajšet. Nel 1954 può incontrare
in lager padre Pavel Portnjagin, suo confratello e compagno di missione
a Harbin. |