BUDKA NIKITA (1877-1949) |
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vescovo greco-cattolico |
Il
vescovo Nikita nasce il 7 giugno 1877 da famiglia contadina nel villaggio
di Dobromirka, provincia di Ternopol’. Nel 1897 termina le scuole medie
a Ternopol’ e, compiuto il servizio militare, studia presso le facoltà
teologiche delle università di Leopoli, Vienna e Innsbruck. Nel 1905 viene
ordinato sacerdote dal metropolita Andrej Šeptickij e destinato a reggere
la parrocchia greco-cattolica di Vienna. Ben presto è nominato prefetto
del seminario diocesano e referente per le questioni dell’emigrazione
presso la curia metropolitana. Visita gli ucraini in Germania, Brasile,
Argentina e Canada. Dal 1919 padre Nikita pubblica il mensile «Emigrant».
Nel luglio 1912 papa Pio XI lo designa primo vescovo per gli ucraini del
Canada. La consacrazione avviene il 14 ottobre 1912, dopodiché il neovescovo
si trasferisce in Canada con il titolo di esarca dei greco-cattolici ucraini
di quel paese.
In Canada il vescovo visita le comunità ucraine sparse in tutto lo Stato.
Fonda nuove parrocchie, costruisce nuove chiese, apre scuole e collegi
per i giovani studenti ucraini, pubblica testi liturgici e fonda una casa
editrice cristiana. Nel 1924 riunisce il primo concilio del clero greco-cattolico
a Yorktown.
Nel 1928 monsignor Budka torna a Leopoli, dove è nominato vescovo ausiliare
e vicario generale della metropolia. Si prende particolarmente a cuore
la costruzione del santuario della Madre di Dio a Zarvannica. Lo si vede
spesso aiutare personalmente gli operai intenti ai lavori di costruzione.
Nel 1939, al sopraggiungere del potere sovietico nel territorio dell’Ucraina
Occidentale e l’instaurarsi del regime comunista, la Chiesa greco-cattolica
diventa oggetto di particolare attenzione da parte dell’NKVD, la polizia
politica. In questo periodo l’NKVD non ostacola apertamente l’attività
della Chiesa, a condizione che questa non faccia propaganda antisovietica.
Ciononostante, alcune personalità della Chiesa greco-cattolica finiscono
nelle reti dell’NKVD, che apre un caso giudiziario contro una ventina
di sacerdoti e laici. Al tempo stesso, nella provincia di Leopoli viene
aperto un altro caso giudiziario contro una cinquantina di greco-cattolici,
fra i quali figurano il metropolita Andrej Šeptickij, il vescovo Ivan
Bučko, il vescovo Nikita Budka e altri.
Il vescovo Nikita viene arrestato il 4 aprile 1945 assieme agli altri
vescovi della Chiesa greco-cattolica. Al mattino la cattedrale e la residenza
del metropolita vengono circondate dalla polizia; la sera, un folto gruppo
di ufficiali dell’NKVD entra nel palazzo del metropolita e arresta il
metropolita Slipyj, il vescovo Budka e il vescovo Čarneckij, che vengono
rinchiusi nella prigione di Leopoli. Il giorno dopo vengono trasportati
alla prigione di Kiev in via Korolenko. Da una relazione interna del 21
aprile 1945 si evince che quello stesso giorno gli organi dell’NKVD arrestano
33 persone: 1 metropolita, 2 vescovi, 20 sacerdoti, 2 decani, 3 semianristi,
5 laici. Contemporaneamente vengono perquisite l’Accademia teologica,
il seminario e la scuola per lettori. Tutti questi istituti vengono immediatamente
chiusi. Gli organi dell’NKVD fermano 159 studenti universitari, per arruolarli
nell’esercito. Dal giornale «Pravda» di Leopoli del 1° marzo 1946 sappiamo
che i vescovi vengono arrestati come cittadini dell’Unione Sovietica,
condannati per tradimento e complicità a favore dei tedeschi, e il loro
caso viene deferito alla Corte marziale.
Durante il processo il vescovo Nikita si trova nella prigione dell’NKVD
a Kiev. Il metropolita Slipyj conferma di essere sempre stato difeso dal
vescovo Nikita durante il processo.
Nikita Budka viene condannato a 8 anni di lager da scontarsi in Kazachstan.
Il 1° ottobre 1949 il vescovo Nikita Budka muore nel lager di Karažar
vicino a Karaganda (Kazachstan).
È stato beatificato il 27 giugno 2001, in occasione della visita in Ucraina
di papa Giovanni Paolo II.
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