ABRANTOVIČ FABIAN
IvanoviČ (1884–1946) |
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monaco mariano, archimandrita |
Padre
Fabian è amministratore apostolico bizantino per i russi in Cina. Nace
il 14 settembre 1884 nella città di Navahrudak nella Bielorussia Occidentale.,
Frequenta gli studi all’Accademia teologica di Pietroburgo e nel 1908
viene ordinato sacerdote. Negli anni 1910-1912 insegna nel ginnasio presso
la parrocchia di S. Caterina. Quindi perfeziona i suoi studi all’università
cattolica di Lovanio (Belgio). Ritornato in patria fonda “L’Unione democratica
cristiana” per la formazione di una cultura nazionale cristiana.
Nel 1919 padre Fabian è rettore del nuovo seminario diocesano che nel
1920 trasferisce a Pinsk, in terra polacca, prima che venga chiuso dal
potere sovietico. Nel 1926 si ritira in monastero e l’anno dopo pronuncia
i voti solenni. Nel 1928 è nominato Amministratore apostolico per dirigere
la diocesi greco cattolica in Cina. Ad un suo amico confida di accettare
la nuova missione come Cristo ha accettato la Croce. Questo non gli impedisce
di impegnare tutte le sue forze per far rinascere nuove parrocchie e nuove
iniziative culturali. Scrivendo al cardinal Sincero, gli confida: “Anche
se non riuscirò a combinare molto, con la grazia di Dio, sono disposto
a morire per Cristo e per la Chiesa”.
Nel 1939 padre Fabian si reca a Roma, sia per riferire al Papa della sua
attività che per partecipare al capitolo generale del suo ordine. Nel
viaggio di ritorno a Leopoli lo sorprende la Seconda guerra mondiale e
nel tentativo di passare la frontiera il 25 ottobre 1939 viene arrestato
dai sovietici. E’ accusato di antisovietismo e di essere una spia del
Vaticano. Durante gli interrogatori viene usata generosamente la tortura,
come risulta da testimoni in prigione con lui. “Nei primi giorni d’aprile
vissi per tre giorni nella stessa cella n. 80 della prigione di Leopoli.
Una volta di ritorno dall’interrogatorio vidi padre Fabian coperto di
lividure, martoriato, pieno di sangue. Era picchiato fino alla perdita
dei sensi e quando ritornava in se, riprendevano a picchiarlo. Durante
la tortura pregare continuamente. Di giorno gli impedivano di dormire
e di notte, dalle nove di sera alle cinque del mattino lo interrogavano.
Veniva riportato in cella e buttato per terra come fosse un sacco” (Josif
Beljanskij).
Dopo tre mesi di tormenti nella prigione di Leopoli padre Fabian, per
proseguire l’inchiesta, viene trasportato a Mosca dove rimane fino all’agosto
del 1942. Nonostante i prolungati tormenti padre Fabian professa la sua
innocenza e nello stesso tempo dichiara apertamente che non può accettare
l’ideologia del comunismo e in particolare la lotta contro la religione.
Il 23 settembre 1942 padre Fabian viene condannato a 10 anni di lager
da scontarsi nel Karlag. In realtà al lager padre Fabian non vi giunge.
Padre Fabian Abrantovič muore a Mosca nella prigione Butyrka il 2 gennaio
1946.
Il metropolita Andrej Šeptickij, in una lettera indirizzata al cardinal
Eugenio Tisseran, prefetto della Congregazione orientale, aveva indicato
l’archimandrita Fabian come la persona più degna alla consacrazione episcopale.
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