Tatarinskij Ivan
MichajloviČ (1890 - ?) |
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sacerdote greco cattolico |
Padre Ivan nasce l’1 luglio 1890 in numerosa famiglia
(sette figli maschi e tre femmine). Il padre è lettore nella parrocchia
del villaggio Ivanovka, provincia di Ternopol’. Grazie all’aiuto del parroco,
i genitori nel 1904 possono iscrivere il figlio maggiore Ivan nel ginnasio
di Ternopol’ dove nel 1910 termina le sei classi. Dopo la morte del padre
non ha le possibilità di pagare gli studi ed è costretto a lavorare per
aiutare la numerosa famiglia. Nel 1912 è chiamato alle armi nell’esercito
austriaco e all’inizio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, è mandato
a combattere sul fronte russo. Nel 1916 è sul fronte italiano dove combatte
fino al febbraio del 1918.
Nel territorio della Galizia Orientale e della Bucovina, l’1 novembre
1918 viene proclamata la Repubblica Popolare dell’Ucraina Occidentale,
buona parte della quale viene ben presto occupata dalla Polonia. Il governo
della Repubblica si stabilisce a Ternopol’ e, alla fine di dicembre, a
Stanislav (l’attuale Ivano-Frankovsk). Il 22 gennaio 1919 viene sottoscritta
l’unione con la Repubblica Popolare Ucraina.
Nel 1918 Ivan Tatarinsjkij si trova in licenza a Ternopol’ e viene mobilitato
nell’Armata ucraina galiziana che combatte contro i polacchi fino al 15
maggio 1919. Ivan viene fatto prigioniero dai polacchi e rinchiuso in
un lager dove si ammala di tifo. Guarisce, viene liberato e può tornare
a casa. Nel 1922 all’età di 32 anni entra nel seminario greco cattolico
di Leopoli che termina nel 1926. Viene ordinato sacerdote il 27 febbraio
1927. Dal marzo dello stesso anno fino al marzo del 1929 è parroco nel
villaggio Rožnov, poi è trasferito al villaggio Gaj Ditkoveckij, provincia
di Leopoli.
Dopo che il 17 settembre l’esercito sovietico entra nel territorio polacco
e l’Ucraina Occidentale entra a far parte dell’URSS, in Galizia iniziano
le repressioni: prima della fine del 1939 vengono arrestate e condannate
18.260 persone. Dall’inizio del 1940 inizia “la purificazione del territorio
da elementi infidi”. Prima della fine del 1940 sul territorio dell’Ucraina
Occidentale sono fucilate più di 300 persone.
Il sacerdote Ivan Tatarinskij viene arrestato dai collaboratori del Commissariato
del popolo il 22 febbraio 1940, rinchiuso nella prigione di Zoločev, provincia
di Leopoli, e condannato a 8 anni di lager da scontarsi in Siberia. Da
questo momento di lui non si ha alcuna notizia, scomparso, come non pochi
nel misterioso silenzio sovietico.
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