Vera, cugina di Kamilla Krušel’nickaja, nasce a Kiev in famiglia nobile. Nel 1933 fa conoscenza con il figlio di Vorošilov nel suo appartamento e nella sua dacia, ciò che è ragione sufficiente per essere inclusa nell’inchiesta contro un gruppo di cattolici russi (Processo “Abrikosava”). Il 19 febbraio 1934 è condannata a 5 anni di lager che sconta prima a Bamlag ed in seguito a Uchtpečlag. Il 19 dicembre 1937 viene arrestata in lager “per propaganda antisovietica ed idee terroristiche”. Il 4 gennaio 1938 Vera Emmanuilovna è fucilata.