Kamilla Nikolaevna nasce a Baranoviči. Terminati
gli studi all’Università di Mosca, si stabilisce a Mosca e tiene rapporti
con A. N. Abrikosova, igumena della comunità delle suore domenicane di
rito orientale. Suo padre spirituale è il vescovo Neveu. Nell’agosto 1932,
dopo la liberazione dalla infermeria del carcere Butyrka dell’Abrikosova,
Kamilla la invita nel suo appartamento dove i giovani si riuniscono per
discutere su temi religiosi. Nella notte del 28 luglio 1933 Kamilla viene
arrestata assieme ad un gruppo di russi cattolici. Il giorno seguente,
durante l’interrogatorio, Kamilla dichiara: “Mi considero contraria al
sistema sovietico. La ragione fondamentale del mio atteggiamento è che
nella Russia sovietica manca la libertà … Come credente considero che
nella Russia Sovietica non si possa apertamente confessare la propria
fede. La chiesa, di qualsiasi denominazione, viene perseguitata, i migliori
figli della Chiesa sono condannati”. Il 19 febbraio 1934 Camilla è condannata
a 10 anni di lager da scontare alle isole Solovki. Anche nel lager Camilla
resta fedele alle sue convinzioni e conserva buoni rapporti con i sacerdoti
detenuti. Nel lager si innamora di un uomo che in seguito viene a sapere
essere una spia. Nel 1937 viene arrestata nel lager e condannata alla
pena capitale. il 27 ottobre 1937 Kamilla Nikolaevna è fucilata. |