Durnevic Feodor Jur’eviČ (1904 – 1954)

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sacerdote greco cattolico

Padre Feodor nasce l’8 settembre 1904 nel villaggio Latirca, diocesi di Mukačevo, da famiglia contadina povera. Frequenta il ginnasio a Mukačevo, ma lo deve interrompere per la grave situazione economica della famiglia. Grazie ad una borsa di studi ottenuta dal governo, può riprendere gli studi e nel 1929 entra nel seminario diocesano di Užgorod. Il 12 luglio 1933 viene ordinato sacerdote dal vescovo Aleksandr Stojka che lo destina parroco al villaggio Skotarskoe. Qui, oltre all’attività direttamente pastorale, padre Feodor s’impegna in un lavoro culturale. Lo conferma anche la stampa ufficiale: “La filiale dell’associazione ‘Prosvita’ svolge un impegnativo lavoro per consolidare la coscienza nazionale e migliorare la situazione economica dei contadini. In particolare l’insegnante Vasilij Mogiš e il sacerdote Durnevič hanno aiutato la gente semplice a studiare ed interessarsi alla cultura, hanno lottato per estirpare l’ubriachezza e si sono impegnati nello sviluppare la coscienza spirituale e nazionale della gioventù.”
Dal 1941 al 1945 padre Feodor è parroco nel villaggio Košelev. Quando nel marzo del 1945 il Soviet del popolo dell’Ucraina Transcapatica emana il decreto sulla libertà di religione, i rappresentanti del potere sovietico iniziano una campagna fra i contadini per indurli ad unirsi alla Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca. Padre Feodor si oppone decisamente a questa propaganda e subito ne subisce le conseguenze: la chiesa greco cattolica dove celebra viene consegnata agli ortodossi, il padre è scacciato dalla casa parrocchiale ed è costretto ad abbandonare il paese assieme alla sua famiglia.
Il vescovo Feodor Romža assegna a padre Feodor la parrocchia del villaggio Žnjatino. Lo zelo di padre Feodor non vien meno, ma neppure lo zelo del KGB. Nel 1946 il potere sovietico, nello svolgere il suo compito “di purificare l’aria dagli elementi nocivi”, arresta padre Feodor e lo condanna a 10 anni di lager e alla confisca dei beni. Dopo 8 anni di detenzione nel lager Javas (repubblica della Mordovia) padre Feodor Durnevič muore all’età di 50 anni per cause sconosciute.
La moglie Elena Enkovskaja, dopo l’arresto del marito, viene licenziata dal lavoro e si trova sola ad allevare due figli, spoglia di ogni avere.