Bereznyj Andrej

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sacerdote greco cattolico

Padre Andrej è sacerdote della diocesi di Mukačevo, in Transcarpazia, segretario del vescovo martire Teodor Romža.
Nel giugno 1945 la Transcarpazia viene unita all’Ucraina sovietica, cosa che rende precaria la situazione della chiesa greco cattolica. Nello stesso tempo in Galizia avviene la liquidazione della chiesa greco cattolica che preannuncia la stessa sorte per la chiesa in Transcarpazia.
L’influsso del vescovo Romža sui fedeli suscita il disgusto di Chruščev, primo segretario del Comitato Centrale del partito comunista ucraino. Secondo le testimonianze del generale Pavel Sudoplatov, nel 1947 Cruščev e Savčenko, allora ministro dei servizi segreti per l’Ucraina, si rivolgono a Stalin e a Abakumov, ministro dei servizi segreti dell’URSS per ottenere l’approvazione di uccidere il vescovo, accusandolo di collaborazione segreta con il movimento nazionalista ucraino e di essere “ segreto emissario del Vaticano”. Nella lettera si afferma pure che Romža ed il suo gruppo rappresentano un serio pericolo per la stabilità politica della regione, da poco entrata a far parte dell’URSS.
Dopo aver ottenuto da Stalin l’autorizzazione per l’uccisione del vescovo, il 27 ottobre 1947 si organizza un attentato contro Romža che stava visitando pastoralmente una parrocchia. Padre Andrej Bereznyj rimane ferito durante l’incidente stradale organizzato dal KGB. Il vescovo Romža rimasto gravemente ferito, viene trasportato all’ospedale dove sarà avvelenato. Anche padre Andrej rimane ferito ma non gravemente e, guarda caso, muore dopo qualche giorno per cause inspiegabili al popolo lavoratore.