Karolina nasce a Michajlovka, provincia di Žitomir.
Fino al giorno dell’arresto vive a Velikij Les, provincia di Žitomir,
sposata con 11 figli. Donna di grande fede. Insieme con una sua amica
dirige il gruppo di preghiera del paese. Nel 1919 è arrestata e rinchiusa
di forza in un manicomio, in piena salute psichica. Viene liberata dal
manicomio nel 1922 e, ritornata al paese, dirige clandestinamente il gruppo
di preghiera della “Comunità dello Scapolare”. Nel settembre del 1938,
dopo la fucilazione del marito, viene arrestata dall’NKVD e condannata
al confino perenne a Malin, provincia di Kiev. Non se la sente di vivere
al confino senza famiglia e quindi ritorna clandestinamente al paese dove
vive in segreto fino all’arrivo dell’esercito tedesco. Perde completamente
la vista e vive cieca fino alla morte: Nonostante la persecuzione , educa
i suoi figli nella fede della chiesa cattolica. Tutti i suoi figli vengono
battezzati e si sposano in chiesa come pure una buona parte dei nipoti.
Muore nel 1960 e viene sepolta nel villaggio Verba, provincia di Rovnensk. |