«Egli è la nostra speranza»
Mostra di icone – Villa Ambiveri, Seriate (BG) • 29 marzo – 6 aprile 2025
In occasione dell’Anno giubilare, la Scuola iconografica di Seriate propone, a seguito di un itinerario di riflessione e di impegno creativo sul tema della speranza, una mostra di icone intitolata «Egli è la nostra speranza».
Oltre quaranta opere di iconografi di tutta Italia ci aiuteranno a mettere in luce, rivisitando episodi e figure della storia della Salvezza, gli accenti di speranza così necessari all’umanità di tutti i tempi, del nostro tempo.
Appunti dell’inaugurazione
Grande partecipazione e sentita emozione hanno caratterizzato l’inaugurazione della mostra di icone “Egli è la nostra speranza”, promossa dalla Scuola iconografica di Seriate in collaborazione con diversi artisti. L’evento, che si è tenuto presso Villa Ambiveri, sede di Russia Cristiana e della Scuola, si configura come un auspicio e un impegno in un periodo particolarmente complesso.
La mostra nasce da un appello del Papa per la preparazione al Giubileo dei Pellegrini di Speranza. La Scuola ha proposto un percorso di riflessione sul tema della speranza, culminato in un impegno creativo da parte di numerosi iconografi provenienti da tutta Italia. “Tutte le icone sono icone di speranza”, ha sottolineato Elena Tagliabue, una dei maestri iconografi, spiegando come l’icona stessa sia presenza di Cristo e quindi essenza della speranza.
Diversi interventi hanno arricchito l’inaugurazione. Il parroco don Mario Carminati ha evidenziato come l’arte, e in particolare le icone, siano fonte di crescita e portatrici di un messaggio di speranza che va condiviso. Anche il sindaco Gabriele Cortesi ha espresso il suo onore per ospitare un evento di tale interesse culturale e spirituale, sottolineando la sua rilevanza nel difficile momento attuale.
La storia della Scuola iconografica affonda le radici in un’intuizione di padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana, oltre 40 anni fa. In un’epoca in cui l’Unione Sovietica rappresentava l’ateismo, le icone venivano viste come un segno di bellezza capace di salvare il mondo, riprendendo la celebre frase di Dostoevskij. La preghiera per la “Russia sofferente» si è poi evoluta in preghiera per la “Russia che ha conservato la fede”, ma le icone sono rimaste un faro di bellezza e speranza attraverso i cambiamenti storici. Come ha spiegato il professor Adriano Dell’Asta, intitolare la mostra “Egli è la nostra speranza” significa riconoscere che la bellezza delle icone, parte integrante della liturgia divina, è concreta e conduce alla vera salvezza.
Elena Tagliabue ha illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione della mostra, un lavoro durato un anno e arricchito da lezioni di esperti sul tema della speranza nella Sacra Scrittura, nella patristica e nelle diverse tradizioni cristiane.
Un momento importante è stato l’incontro assembleare con tutti i partecipanti per condividere riflessioni e bozzetti, con il prezioso contributo di Irina Jazykova e Ol’ga Šalamova, esperta di icone contemporanee. La mostra si articola in sei sezioni che illustrano segni di speranza attraverso episodi della Storia della salvezza, la figura di Cristo, della Madre di Dio e dei Santi. Tra le opere spiccano le due grandi tavole iniziali dedicate ai frutti di santità operati dalla croce e alla discesa agli inferi realizzate da Ol’ga Šalamova.
Don Paolo Polesana ha ripreso l’insegnamento di padre Romano, ricordando come non ci sia gioia più grande che sapersi amati da Cristo e poterlo incontrare in ogni volto e circostanza. Questa prospettiva di fede trasforma lo sguardo sul mondo in un’attesa piena di speranza. L’iconografia è definita come l’arte del volto, poiché nel volto umano, creato a immagine di Dio, si riflette il segno divino. Don Paolo ha inoltre sottolineato come l’icona sia un’arte ecumenica, radicata nella Chiesa indivisa del primo millennio e capace di unire Oriente e Occidente. La collaborazione con maestri russi come Irina Jazykova e Ol’ga e Filipp Davidov testimonia come le icone siano un’opera ecclesiale comune tra Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica, una profezia di unità in un momento di divisione.
Ol’ga Šalamova, in collegamento video con il marito Filipp, ha condiviso il suo approccio artistico e teologico all’icona della “Discesa agli Inferi” esposta. Partendo dalla materialità della tavola, ha spiegato come l’opposizione tra la mandorla rotonda e lo spazio rettangolare dell’inferno sia portatrice di molteplici significati. Un aspetto fondamentale del suo lavoro è lasciare spazio all’interpretazione dello spettatore, affinché l’icona possa stimolare una riflessione personale. Significativo è anche l’inserimento di parole tratte dalla liturgia pasquale di san Giovanni Crisostomo, per far risuonare il messaggio non solo una volta all’anno.
Filipp Davidov ha aggiunto come la scuola di Seriate consideri l’iconografia non come semplice tecnica, ma come vera e propria teologia visiva, in linea con la tradizione.
In conclusione, l’inaugurazione della mostra “Egli è la nostra speranza” ha rappresentato un momento di profonda riflessione sulla centralità della speranza nella fede cristiana, espressa attraverso la bellezza e la profondità teologica dell’arte iconografica.
È stato ricordato l’invito di padre Romano all’unità e alla comunione. I partecipanti sono stati invitati a visitare la mostra con guide esperte, a consultare il materiale pubblicato e a ricordare i prigionieri di coscienza nella Russia attuale. L’evento si configura come un cammino di speranza, dove il processo creativo e la condivisione hanno pari valore rispetto al risultato finale.