SPEČINSKAJA OL’GA ALEKSANDROVNA (MARGARITA MARIJA) (1891-1937)

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suora cattolica domenicana

Ol’ga nasce nel 1891 da famiglia nobile russa. Vive a Mosca, frequenta le scuole medie, passa al cattolicesimo e prende i voti nella comunità domenicana di madre Ekaterina Abrikosova.
Il 13 settembre 1923 viene arrestata a Mosca nell’ambito dell’inchiesta collettiva sui cattolici russi ed è trattenuta nella prigione di Butyrki a Mosca fino al 19 maggio 1924, quando viene condannata a 3 anni di confino da scontarsi in Siberia nel villaggio Kolpaševo, provincia di Tomsk. Nel 1925 viene trasferita nel villaggio Inkino. Qui pronuncia i voti solenni e prende il nome di Margarita Marija. Il 9 maggio 1927 viene liberata dal confino con l’obbligo di non risiedere nelle sette principali città dell’URSS. Si stabilisce a Kostroma e nell’estate del 1930 a Odessa, dove nel 1932 viene di nuovo arrestata e condannata a 3 anni di lager da scontarsi nel Bamlag (il gruppo di campi che servivano il cantiere per la costruzione della linea ferroviaria Bajkal-Amur). In seguito, viene trasferita nel Siblag, raggruppamento di lager dislocati nella Siberia centrale, a Mariinsk. Nell’ottobre 1934 viene liberata con qualche mese di anticipo.
Vive a Mosca e poi a Brjansk, dove nel 1937 è arrestata per la terza volta e condannata a 5 (?) anni di lager. Muore durante il trasferimento in lager alla fine del 1937 o all’inizio del 1938. Durante il trasferimento, che a volte si protraeva per oltre un mese, i detenuti vivevano in condizioni peggiori di quelle della prigione e del lager. La percentuale dei morti durante il trasferimento era elevata. Un modo fra i tanti per liberarsi delle persone non grate.