SELENKOVA ANASTASIJA
VASIL’EVNA (EKATERINA RICCI) (1893-1940?) |
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monaca cattolica
domenicana |
Anastasija nasce a Chriperovo, governatorato di
Tver’, nella famiglia di un possidente. Si laurea in filosofia all’Università
di Mosca e lavora come specialista di letteratura russa antica. Nel 1915
passa al cattolicesimo. Vive a Mosca e si unisce alla comunità delle suore
domenicane sotto la direzione di madre Ekaterina Abrikosova, che le affida
il compito di preparare il gruppo dei novizi domenicani.
Il 14 novembre 1923 viene arrestata a Mosca, accusata di appartenere al
gruppo dei cattolici russi. Il 19 maggio 1924 è condanna a 10 anni di
prigione che trascorre prima ad Orel, poi a Suzdal’ e in fine nella prigione
politica di Jaroslavl’. Viene liberata nel 1932 con la proibizione di
abitare nelle sei maggiori città dell’URSS. Si stabilisce a Saratov, dove
lavora come economa in una fabbrica. Nel 1935 si trasferisce a Leningrado
presso il fratello.
Nella notte del 3 ottobre 1935 è nuovamente arrestata e il 7 febbraio
1936 è condannata a 5 anni di lager da scontare nei campi presso Karaganda
(Karlag) nel Kazachstan, nel villaggio Dolinskoe. Qui muore in lager durante
la Seconda guerra mondiale (1940?).
Dall’Atto d’accusa del 1924: «Interrogata se intendesse separarsi dalla
Abrikosova, dopo aver saputo della sua attività controrivoluzionaria,
[Anastasija] aveva risposto che in nessuna situazione riteneva possibile
staccarsi dalle persone con le quali era vissuta in comunione di spirito».
Donat Novickij cita le memorie di padre F. Andruškevič. Questi, in carcere,
dopo 22 giorni di interrogatori estenuanti, si trovava in una situazione
di prostrazione tale da essere incapace di intendere e di volere, e solo
grazie ad Anastasija, al suo benefico influsso, aveva potuto riprendere
coscienza e padronanza di sé. «Raccontava inoltre quale profondo influsso
spirituale aveva esercitato [Anastasija] sui prigionieri politici del
carcere di isolamento di Jaroslavl’».
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