PERKOVIČ EVGENIJ PETROVIČ (1875-1938)

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sacerdote cattolico

Evgenij nasce nel 1875 a Kiev. Il padre è un impiegato. Da giovane non è credente, ma a vent’anni decide di entrare in Seminario a Žitomir. Nel 1907 è ordinato sacerdote. È destinato alla parrocchia del villaggio Aleksandrija, ma nello stesso tempo si lascia affascinare, come era di moda anche fra il clero, dagli ideali socialisti, e si abbandona a una critica spietata contro l’autorità religiosa. Il 3 settembre 1927 si stacca ufficialmente dalla Chiesa, si stabilisce a Char’kov, dove si impegna nella propaganda anticlericale. Il potere comunista gli ridona i diritti civili di cui automaticamente era privo essendo sacerdote. Dal 1930 si stabilisce a Kiev e lavora in una farmacia. Nell’agosto 1933 viene arrestato a Kiev e nel marzo 1934 è condannato a 3 anni di confino in Kazachstan. Nel giugno 1934 è trasferito, sempre al confino, nel villaggio Šemurša nella repubblica dei Čuvaši.
Qui il 3 ottobre 1937 viene arrestato con l’accusa di spionaggio a favore della Polonia e di partecipazione ad atti di sabotaggio. Il 22 settembre 1938 è condannato alla pena capitale e fucilato lo stesso giorno.