NEJGUM IOSIF IVANOVIČ
(1875-1955) |
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sacerdote
cattolico |
Padre
Iosif nasce il 12 settembre 1875 nel villaggio di Zenfel’d, governatorato
di Ekaterinoslav, in una famiglia di contadini. Studia al Seminario di
Saratov e completa gli studi all’Accademia teologica di San Pietroburgo.
È ordinato sacerdote di rito latino l’8 settembre 1897. Nel 1898 è vicario
nella parrocchia di Kostgejm; nel gennaio 1901 è parroco a Zoloturn, nel
1903 insegna religione a Odessa, nel 1907 è parroco nella chiesa dei santi
Apostoli Pietro e Paolo a Tiflis, in Georgia. In seguito è rettore e docente
al Seminario di Saratov.
Dall’ottobre 1918 alla primavera del 1919 aderisce all’Unione popolare
dei cattolici tedeschi. Nel 1919 è sotto inchiesta per aver raccolto delle
firme in calce alla Dichiarazione della popolazione tedesca di Odessa,
inviata al Vaticano, ma non viene condannato. Dal 1929 è parroco della
chiesa di San Clemente a Odessa e decano della diocesi di Odessa. L’11
novembre 1930 è arrestato a Odessa e l’8 ottobre 1931 è condannato a 5
anni di lager. Viene liberato prima del tempo perché invalido, ma il 16
novembre 1935 è di nuovo arrestato a Odessa nell’ambito dell’inchiesta
collettiva sul clero cattolico. È accusato, fra l’altro, di «spionaggio,
propaganda antisovietica, soprattutto fra i giovani, e di lavoro controrivoluzionario
a favore dell’unità delle chiese».
Il 21 febbraio 1936 è condannato a 10 anni di lager commutati in 10 anni
di confino in Kazachstan. Nel 1938 si trova al confino a Karaganda (Kazachstan)
assieme ad altri sacerdoti tedeschi. Nel 1940 è sotto rigoroso controllo
della polizia, che gli proibisce di celebrare anche privatamente. Il 17
novembre 1945, allo scadere della condanna al confino, viene relegato
a Talgar, regione di Alma-Ata, dove muore il 9 novembre 1955.
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