JACHNEVIČ STANISLAV IVANOVIČ (1888–1937)

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sacerdote cattolico

Padre Stanislav nasce il 24 aprile 1888 nel villaggio di Kremenc, governatorato della Volynija. Nel 1911 termina gli studi al seminario di Žitomir e nel 1914 l’Accademia teologica di Pietroburgo. Nello stesso anno viene ordinato sacerdote dal vescovo Jan Cepljak e destinato come docente di filosofia e di liturgia al seminario di Žitomir. Nel 1917 è avvocato del tribunale diocesano per i problemi matrimoniali e della famiglia e dal 31 marzo dello stesso anno è cancelliere delle curie vescovili Luck-Žitomir e Kamenec. Nel 1919 viene arrestato assieme ad un gruppo di sacerdoti e liberato dopo pochi giorni. Dal 1920 è vicario della cattedrale di Santa Sofia a Žitomir e nello stesso tempo ha cura del monastero segreto della congregazione delle Figlie di Gesù. Dal 1920 è parroco a Čudnov, dal 1924 parroco della cattedrale di Žitomir. Dal 1929, dopo l’arresto di Mons. Kazimir Naskrenckij, è nominato Amministratore apostolico della diocesi di Žitomir. Nella sua nuova missione si preoccupa di aiutare materialmente i sacerdoti in prigione, nei lager e al confino.
Padre Stanislav viene arrestato il 29 luglio 1935 nell’ambito dell’inchiesta collettiva «sull’organizzazione fascista controrivoluzionaria del clero romano cattolico e uniate». Personalmente è anche accusato di essere «l’animatore di un gruppo controrivoluzionario, di attività antisovietica e rapporti con rappresentanti di centri esteri controrivoluzionari e di aver usato la bandiera nazionale polacca durante le processioni».
Il 14 maggio 1936 è condannato a 5 anni di lager da scontare nei lager del Nord-Est (Sevvostoklag). In lager Mons. Stanislav svolge attivamente il suo ministero sacerdotale, in particolare fra gli ucraini che erano stati condannati per aver rifiutato il sistema kolchoziano. Con loro e anche con i trockisti, dopo che questi hanno terminatolo sciopero della fame, condivide i prodotti alimentari che riceve. Il 2 maggio 1937 sottoscrive la protesta dei detenuti contro il comportamento disumano dell’amministrazione e delle guardie. Il 29 settembre è arrestato in lager, il 14 novembre 1937 è condannato alla pena capitale e il 27 novembre 1937 fucilato nella prigione di Magadan.