SAPOŽNIKOVA VALENTINA ARKAD’EVNA (1887-1943)

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cattolica, terziaria domenicana

Valentina nasce a Podol’sk nella famiglia di un commerciante, riceve un’istruzione superiore e consegue due lauree all’Università di Mosca. Vive a Mosca e insegna in un istituto superiore. Nel 1912 passa alla Chiesa cattolica ed entra nel terzo ordine di San Domenico. Frequenta la chiesa della Natività della Beata Vergine Maria nell’appartamento della famiglia Abrikosov. Nel 1934 entra nella Comunità dei cattolici russi di padre Solov’ëv, frequenta le funzioni religiose clandestine che padre Sergij celebra negli appartamenti dei parrocchiani e prepara alcuni ortodossi a entrare nella Chiesa cattolica.
Il 15 febbraio 1931 viene arrestata a Mosca nell’ambito dell’inchiesta collettiva sui cattolici russi. Il 18 agosto 1931 è condannata a 5 anni di lager da scontarsi al Siblag (raggruppamento di lager della Siberia centrale), dove nell’agosto 1936 è rimessa in libertà con la proibizione di dimorare nelle 12 città più grandi e nei territori vicini al confine. Nel 1943 muore a Podol’sk.
Da una lettera di Valentina alla suora domenicana Tereza Kugel’: «Quanto più andiamo aventi, tanto più la croce diventa pesante e dobbiamo essere pronti a tutto, sino alla fine. La Croce, e in particolare soffrire per il Signore Dio, per la fede, è una cosa così grande, di cui non siamo degni; il Signore ce la dona solo per la sua misericordia e il suo amore straordinario per noi».