PASUL’KA EVGENIJ

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sacerdote greco-cattolico

Padre Evgenij è un sacerdote greco-cattolico della diocesi di Mukačevo, regione della Transcarpazia, Ucraina.
All’arrivo del potere sovietico anche lui, come tutti i sacerdoti greco-cattolici, viene perseguitato. Nel 1949 i servizi segreti sovietici cercano di convincerlo, prima con le buone, a passare alla Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca, ma quando si accorgono che l’uomo non è disposto a cedere, si passa a maniere meno delicate. Padre Evgenij viene arrestato e condannato al lager.
Qualche anno dopo la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, quasi tutti i sacerdoti greco-cattolici vengono liberati; rimane però sempre vigente la proibizione di esercitare ogni forma di servizio sacerdotale.
Ritornato in patria, padre Evgenij si stabilisce nel villaggio di Beregovo e si inserisce nella vita della Chiesa catacombale, sempre in pericolo di essere sorpreso ad esercitare il ministero e di venire di nuovo punito con il lager.
Padre Evgenij Pasul’ka viene riabilitato il 17 aprile 1991.