Verevskja-Sedleckja Ljudmila Alekdandrovna (1899 - ?)

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laica cattolica

Ljudmila nasce nel villaggio Serpc, governatorato di Plock. Frequenta la facoltà di giurisprudenza all’Università di Kiev. Nel 1918 sposa V. I. Verenskij, ufficiale dell’Armata zarista e in seguito dell’armata Denikin. Nel 1920, dopo la fucilazione del marito, ritorna a Kiev ed entra come novizia al monastero della SS. Trinità dove si mette al servizio dello starec Arsenij e pronuncia i voti monastici. Nel 1929, dopo la chiusura del monastero, trova di sistemarsi alla periferia di Kiev in una piccola casa, assieme allo starec Arsenij e la monaca Evgenija LaŠnjukova. Nel 1930 padre Boleslav Blechman riceve nel seno della Chiesa cattolica sia Ludmila che la consorella Evgenija. Il 7 marzo 1933 Ljudmila viene arrestata, accusata di aver per molti anni svolto propaganda fra gli ortodossi in favore della Chiesa greco cattolica e di aver educato la gioventù nello spirito religioso. Il 7 marzo 1933 Ljudmila viene condannata a 3 anni di lager.