Vasileni-PoŽarskaja Nina Iosifovna(Roza Marija) (1891 – 1994)

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suora cattolica

Nina Nasce nel villaggio MataŠi, governatorato di Hrodna, in una famiglia contadina. Si trasferisce a Mosca dove lavora come sarta. Passa al cattolicesimo ed entra nella comunità delle suore domenicane fondata da Abrikosova dove riceve il nome di Roza Marija. L’8 marzo 1924 viene arrestata a Mosca assieme ad altri cattolici. Il 18 maggio 1924 è condannata a 3 anni di confino in Siberia vicino a Tobol’sk. E’ liberata il 9 marzo 1927 con il limite di non abitare nelle sei città più popolose dell’impero sovietico. Trova di sistemarsi nella provincia di Poltava dove il 16 ottobre viene arrestata nuovamente accusata di “indurre gli ortodossi a passare al cattolicesimo, di suscitare discordie nello spirito del nazionalismo polacco e di raccogliere offerte da spedire ai sacerdoti condannati, di attività sistematica controrivoluzionaria nel villaggio allo scopo di rovinare la potenza economica dell’URSS”. Il 28 settembre 1931 è condannata a 3 anni di lager da scontarsi nel Siblag dove lavora in una fabbrica di mattoni. Nel settembre del 1932 è liberata prima dello scadere della pena e trova di sistemarsi ad Orel, ma non trova lavoro per cui soffre la fame. Il 23 aprile 1933 viene ancora una volta arrestata assieme ad un gruppo di cattolici russi e il 19 febbraio 1934 è condannata a 3 ani di lager, ma nell’estate del 1934 viene liberata e può ritornare a Orel. La storia purtroppo non è finita. Nella primavera del 1936 Roza Marija è condannata a 3 anni di lager da scontare a Karlag (provincia di Karaganda in Kazakistan) dove di frequente è costretta a patire la fame perché i delinquenti del lager le rubano il pane. Quando la tubercolosi si aggrava viene ricoverata nell’ospedale del lager. Riesce a sopravvivere nel lager grazie agli aiuti che le provengono dalla consorella Ljucija Davidjuk. Nel 1939 è liberata dal lager viene ad abitare con la sorella Lucija a Malojaroslavec. Nel 1956, insieme con la consorella Lucija, si trasferisce in Lituania nel villaggio MajŠogala non lontano da Vilnius dove muore nel 1994.