Novickaja Ekaterina Vikent’evna (1899 - ?)

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laica cattolica

Ekaterina nasce a Lublino e vive a Kravno. A metà degli anni 1920 è arrestata e mandata al confino, accusata di “aver passato il confine illegalmente e di aver fatto spionaggio”. Liberata dal confino abita a Kiev ed è parrocchiana della chiesa di S. Aleksandr. Nel 1930 è arrestata assieme ad un gruppo di sacerdoti e laici cattolici (Processo “dei preti”) e condannata a 3 anni di lager con la proibizione per 5 anni di vivere nel territorio dell’Ucraina Occidentale. L’ulteriore sua storia è sconosciuta.